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BARBIE regia di Greta Gerwig

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stratoZ     5 / 10  21/07/2023 13:18:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Greta Gerwig presenta: Barbie didascalismo ridondante.

Lo stato d'animo che più mi si addiceva all'uscita dal cinema: amareggiato. Si parecchio amareggiato perché Barbie aveva delle discrete carte in tavola e tutte le buone intenzioni per essere una valida commedia satirica e invece per colpa di uno stile eccessivamente verboso e appunto didascalico al limite della sopportazione fa perdere totalmente la qualità artistica dell'opera. Il processo è chiaro, Greta Gerwig abbandona lo stile indipendente e sussurrato del buon "Lady bird" sua precedente opera e per lanciare il messaggio ad un pubblico più ampio possibile realizza un film che mette in chiaro ogni singola sequenza con dei dialoghi cinematograficamente superflui. C'è da dire che lo scopo per come concepito è perfettamente riuscito, il messaggio è lanciato, l'opera artistica però ne risente.

Barbie parte subito di quarta, con uno stile postmoderno zeppo di citazionismo, alla ricerca di memorabilità, riferimenti culturali contemporanei, e soprattutto una discreta ironia dissacrante nei confronti sia dei soggetti sia delle istituzioni.
Col suo stile colorato e caricaturale Barbie dipinge un mondo macchiato dal fardello del patriarcato, attenzione non si parla solo di quello reale in quanto anche il mondo delle barbie è già influenzato da un patriarcato che le vuole perfette, felici e senza mezzo difetto.
E la critica funzionerebbe pure, sia l'inizio, sia la parte centrale di avventura nel mondo reale, sia il ritorno nel mondo di Barbie in cui viene attaccato l'ego maschile - la sequenza dei Ken che suonano la chitarra in spiaggia per farsi guardare dalle Barbie è splendida, rovinata soltanto da un voice over di Barbie che dice "Dobbiamo colpirli nel loro ego" - guarda che lo aveva capito chiunque, a che serve sottolinearlo? -

E questo episodio si può applicare per tutto il film, ogni volta che c'è mezza sequenza con un lieve sottotesto deve arrivare il dialogo e lo spiegone a sottolineare, ricalcare e far notare allo spettatore che "hey guarda che questa scena vuol dire questo, hey hey hey nel caso te lo fossi perso stiamo attaccando gli standard di bellezza irrealistici e le aspettative irrealizzabili che la società patriarcale proietta sulle donne" .

Ed è un peccato, un peccato perché concettualmente è un film che condivido, è anche un film che in qualche sequenza mi ha anche fatto sentire dei rimorsi per qualche comportamento simil maschilista - volontario o meno - che ho applicato in passato.

E anche in ambito humor, qualche chicca carina ci sarebbe, soprattutto viene sfruttato bene il conflitto che crea l'ingenuità di Barbie e Ken nei confronti del mondo reale dopo aver vissuto una vita perfetta a Barbieland,

Non mi dilungo molto sugli aspetti visivi perché c'è poco da dire, abbastanza poca roba registicamente - e ce credo che deve dire la regia quando dicono tutto i dialoghi? - poi per il resto: tutto rosa come dovrebbe essere e le canzoni e le coreografie le ho trovate abbastanza meh, accettabili solo in quanto anch'esse sono considerabili nella parodia.

PS: la citazione a 2001 è quella palese, ma in cuor mio mi piace pensare che la Gerwig abbia voluto anche citare "To be or not to be" di Lubitsch pochi momenti dopo. "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie" "ciao barbie"

Infine mi dispiace abbiano eliminato le scene di John Cena dal montaggio finale del film anche se risulta comunque accreditato.