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IL VIOLINISTA SUL TETTO regia di Norman Jewison

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Invia una mail all'autore del commento nightmare95     9 / 10  06/07/2012 00:28:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMMENTO SPOILEROSO!

Non capisco perché questa splendida pellicola abbia solo 2 voti, uno dei quali è il mio.
La storia narrata è sublime, parla di questo piccolo paesino di nome Anatevka. Dove lo svolgimento dei fatti ruota tutto su una famiglia in particolare, ovvero quella composta dal lattaio Tevye sua moglie Golde e le loro cinque figlie.
L'inizio mi ha da subito incuriosito, sia per la trama che per le musiche. Le migliori a parer mio sono "Matchmaker" cantata della tre figlie più grandi, "Sunrise, sunset" quella cantata al matrimonio di Tzeitel e Motel, ma la migliore in assoluto è " If i Where a rich man" cantata da Tevye nella stalla improvvisando anche un simpatico balletto.
Nel corso della pellicola non mancano di certo le trovate divertenti, come ad esempio i continui siparietti in cui si ferma tutto, dove Tevye riflette e pensa a cosa è meglio fare per il bene della sua famiglia. Simpatici anche i continui battibecchi tra Tevye e la moglie.
Nel corso della pellicola si innamoreranno tutte e tre le sue figlie maggiori, una delle quali sarà rinnegata dal padre per aver sposato un cattolico ortodosso di nome Fyedka.
Le tre ore quasi non si percepiscono, grazie anche all'umorismo ebraico che riesce a rendere la pellicola leggera e scorrevole per tutta la sua lunga durata.
Forse se dovessi trovare un lato negato al film credo che sarebbe la fine, non è brutta, ma non mi ha impressionato più di tanto. Purtroppo la famiglia si separerà: Tevye, Golde e le figlie minori andranno a New York dallo zio Abramo, Fyedka e Cheva andranno in Austria, Tzeitel e Motel raggiungeranno Tevye appena potranno, mentre la seconda figlia Hodel è in siberia per via dell'amore della sua vita, Parchik che è stato arresto ingiustamente, Hodel ha quindi deciso di raggiungerlo li e di sposarlo appena c'è ne sarà l'occasione.
Il finale è amaro, visto che tutti dovranno fare i bagagli è andarsene dal loro amato paesino per sfuggire alle ingiustizie razziali.
Si intuisce che il viaggio sarà duro e faticoso, nessuno di loro sa che cosa l'aspetta nel prossimo futuro.
Volevo solo dire che mi sono avvicinato alla visione di questa pellicola perché ho sentito che ne parlavano molto bene nel telefilm "The Big Ban Theory" e "Chuck", due serie tv che mi piacciono da matti.
Norman Jewison con questo simpatico/ riflessivo musical ha creato un film indimenticabile, che riesce a divertire, rattristare, riflettere e emozionare lo spettatore dall'inizio fino alla fine. CAPOLAVORO!!!!!