Mauro@Lanari 4 / 10 19/09/2023 01:05:45 » Rispondi Come il Pasolini di "Salò", anche Bellocchio parrebbe interessato a denunciare l'autoritaritarismo (tirannico, fanatista, terroristico) che sottomette, umilia, s-opprime la condizione umana nei m(et)odi d'un prison movie. Ma quale potere? Solo quello dell'Italia stereotipizzata da fascismo ("Vincere" 2008), mafia ("Il traditore" 2019) e cattolicesimo? Perché nel suo dittico sull'omicidio Moro si tiene lontano dalle conclusioni della Commissione parlamentare P2 presieduta d'Anselmi? Perché se nel 2022 gl'abusi sui minori son'aumentati del 19%, circa il 10% in ambito familiare, ha abiurato il suo esordio che partiva proprio da lì? Perché sembra raccontare "il trauma esistenziale d'un'identità negata" (Paola Casella) quand'invece d'esistenzialista non c'è nulla, il volto del sopruso è sempre umano tropp'umano e l'identità negata è sempre troppo certa, definita, indiscussa? Omissioni incomprensibili da chi si ritiene ed è ritenuto un Maestro, scorciatoie inaccettabili per un riverito intellettuale di caratura planetaria, un colabrodo che prende di mira, faziosamente scotomicamente, selettivamente, ciò che più gli e vi aggrada.
Mauro@Lanari 19/09/2023 13:37:19 » Rispondi Elimino un paio di cacofonie. Come il Pasolini di "Salò", anche Bellocchio parrebbe interessato a denunciare l'autoritaritarismo (tirannico, fanatista, terroristico) che sottomette, umilia, opprime la condizione umana nei m(et)odi d'un prison movie. Ma quale potere? Solo quello dell'Italia stereotipizzata da fascismo ("Vincere" 2008), mafia ("Il traditore" 2019) e cattolicesimo? Perché nel dittico sull'omicidio Moro si tiene lontano dalle conclusioni della Commissione parlamentare P2 presieduta d'Anselmi? Perché se nel 2022 gl'abusi sui minori son'aumentati del 19%, circa il 10% in ambito familiare, ha abiurato il suo esordio che partiva proprio da lì? Perché sembra raccontare "il trauma esistenziale d'un'identità negata" (Paola Casella) quand'invece d'esistenzialista non c'è nulla, il volto del sopruso è sempre umano tropp'umano e l'identità negata è sempre troppo certa, definita, indiscussa? Omissioni incomprensibili da chi si ritiene ed è ritenuto un Maestro, scorciatoie inaccettabili per un riverito intellettuale di caratura planetaria, un colabrodo che prende di mira, faziosamente scotomicamente, selettivamente, ciò che più gli e vi aggrada.