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PETER VON KANT regia di François Ozon

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  21/05/2023 01:21:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Naturalmente neanche stavolta nessuno vorrà vedere un film di Ozon. Male, molto male. Perché dopo l'esercizio di stile (e niente di più) di "La colpevole sono io" (due film in Sala dello stesso regista) questa libera trasposizione di Fassbinder è uno dei migliori Ozon di sempre. Se a un certo punto questo kammerspiel rischia di diventare enfatico nel suo rigore teatrale, tutto viene presto smentito da un'apologo finale cfr. La festa di Compleanno di assoluta, tragica, emozionante complicità. È un film Unico che purtroppo molti vedrebbero come l'ennesima riproposizione degli schemi Lgbt, ma in realtà c'è molto molto di più. Merito del grandissimo protagonista, che ha la fisicità strasbordante e forse la disperazione di Fassbinder, senza contare il resto del Cast, esiguo ma di assoluto livello. Non a caso il giovane "pupillo", attore magrebino di notevole caratura Iconica, ricorda tanto i "ragazzi di vita" del nostro Pasolini. Film, peraltro, sul Diritto del più forte, sul rapporto tra creatore e allievo, come in una sorta di Will Hunting omosessuale...Con sfumature quasi alla Losey/Pinter/Maughan, si veda l'indimenticabile Servo/aiutante taciturno e imbelle, il film si avvale di splendidi dialoghi e scenari da Iconografia Camp che tratteggiano alla grande l'isolamento Artistico e Umano del celebre regista tedesco. Notevoli anche le presenze di Isabelle Adjani e della "simbolica" Hanna Schygulla, che interpreto' Vera Von Kant nel capolavoro di Fassbinder. Insomma, un grande film sulla rappresentazione della Vita attraverso lo schermo, nel segno di un'annientamento e una successiva, dolorosa Liberazione, come descrive l'Epilogo