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RESPIRO regia di Emanuele Crialese

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Spotify     7 / 10  11/09/2016 05:01:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non vado oltre il 7 perchè non esattamente il mio genere preferito di film, però devo riconoscere che "Respiro" è fatto molto bene. Crialese, più che offrirci una storia vera e propria, ci propone una descrizione, una visione, di Lampedusa. Un'isola dove regnano le tradizioni, tante difficoltà quali la vita stessa, spesso dura e monotona quanto affascinante, la rivalità tra bande di ragazzini e anche l'ignoranza, che caratterizza la maggior parte dei cittadini di Lampedusa, i quali non riescono a capire, a comprendere e ad accettare la spensieratezza e una voglia di vivere più accesa, più passionale, che pervadono il personaggio di Grazia. Infatti lei arriva addirittura ad essere considerata pazza, persino dal suo stesso marito, oltre che da tutti gli abitanti. Tramite tutto questo, Crialese ci fa capire, come queste persone siano molto chiuse mentalmente, ancorate a vecchi principi morali, tramandati di generazione in generazione. La cosa che più mi è piaciuta del regista, è stata che egli, attraverso lo svolgersi della storia, non perde occasione di mostrarci gli straordinari paesaggi di Lampedusa, come ad esempio le spiagge paradisiache o le bellissime insenature. Per non parlare poi del mare, unico. Insomma, Lampedusa ci viene mostrata come un "falso paradiso", incantevole dal punto di vista naturale ma pieno di insicurezze dal punto di vista umano. Grandissima direzione degli attori, molti dei quali essendo siciliani, incarnano automaticamente lo spirito delle loro usanze. Il lavoro fatto con la Golino però è straordinario, perchè prendere un'attrice non siciliana, e farle assumere tutti i comportamenti tipici di questa cultura, tra i quali l'uso del dialetto, non è affatto impresa facile, ma il director ci riesce con grande determinazione, ricavandone un personaggio interessante e bizzarro. Crialese poi si dimostra molto abile a mostrarci tutte le difficoltà che vive la gente sull'isola attraverso delle semplici, ma suggestive, inquadrature. Belle molte scene, come ad esempio quella dove Grazia fa il bagno con i figli nello splendido mare. La storia è raccontata con molta scrupolosità da parte del director, il quale si immerge completamente nella realtà di Lampedusa, allo scopo di far cogliere, le più piccole sfumature della storia. La regia di Crialese è interamente opposta agli altri tipi di regie, le quali sono ovviamente più "confezionate". Il regista romano invece, opta per uno stile più reale, vuole immergere lo spettatore all'interno della vicenda. Il finale è molto poetico, forse un po' sbrigativo, però è ben riuscito, specie dal lato morale. Originalissima poi, l'ultima inquadratura prima dei titoli di coda. La scenografia, vale a dire l'isola, a livello visivo è spettacolare, certi paesaggi sono incantevoli. Inoltre, è azzeccatissima per lo stile della pellicola. Sulla fotografia, dico che a livello soggettivo non mi piace, troppo bianca, però riconosco anche che è un effetto voluto e alla fine si sposa benissimo con la location. Il cast è in gran forma: clamorosa performance di Valeria Golino, un'interpretazione intensissima, sofferta, drammatica. Riesce ad esprimere la voglia di una vita diversa, spensierata, quasi spericolata. Poi, l'attrice napoletana parla alla perfezione il dialetto siciliano, cosa non semplice per una che non è di quelle parti visto che è probabilmente il dialetto più complicato d'italia. Ottime le espressioni ed egregia interpretazione dei dialoghi. Molto bravi anche i ragazzini, nessuno stona nonostante le giovanissime età. Riguardo la sceneggiatura, non c'è molto da dire, se non che è piuttosto striminzita. Crialese ha voluto concentrarsi più sul lato tecnico e visivo. La cosa che però non ho proprio digerito, è stata la scelta di scrivere i dialoghi, tutti in dialetto siciliano. Sono stato costretto a vedere il film con i sottotitoli, altrimenti non capivo nulla! Scelta secondo me un po' ingenua anche se sicuramente fa "più effetto". D'altro canto lo sceneggiatore/regista non punta molto sui dialoghi, i quali infatti sono abbastanza ridotti. Buona stesura dei personaggi. Peccato per il ritmo che ogni tanto cala un po'.

Conclusione: pellicola oggettivamente bella, poi ripeto, non è il mio genere, però la storia è comunque affascinante e c'è una grande regia. Superlativa Valeria Golino. Il 7 ci sta tutto.