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L'ESORCISTA DEL PAPA regia di Julius Avery

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The Gaunt     6 / 10  11/05/2023 18:10:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora, qualunque film inizi con She sells sanctuary dei Cult mi predispone bene. Fatto il preambolo passiamo al personaggio che caratterizza il film, quello di Padre Amorph, realmente esistito e di cui William Friedkin fece un documentario che presentò alla Mostra di Venezia qualche anno fa. Hollywood se ne sbatte altamente della veridicità del personaggio e lo reinventa come una sorta di supereroe con tanto di crocefissi, medaglioni fantasmatici ed acqua santa. E lo interpreta Russell Crowe. Dato che è un film sull'esorcista e non sull'indemoniato e familiari affini che praticamente non esistono (e mi dispiace per la Essoe di Starry Eyes, perchè è brava, basta vedere quel film). Di Crowe si può di dire di tutto: che è bolso, appesantito, invecchiato. Ma rimane un ottimo attore ed al personaggio perlomeno offre una definizione delle caratteristiche ben precise e sinceramente azzecca qualche bella battuta ironica. Anche se non capisco come possa andare in giro per mezza Europa con una Lambretta. L'horror? Quasi non pervenuto e secondo me per un motivo. Non è un horror. La location aveva del potenziale ma non viene sfruttato nel suo potenziale inquietante. La tensione siamo a livelli pressochè assenti, tenendo conto che non si gioca nemmeno la carta facile dello jumpscare. Derivativo dell'Esorcista di Friedkin? No, direi copiativo. Non fa nulla per nascondere le trovate di quel film, anzi le copia come se il film di Friedkin fosse uscito sei mesi fa e non 50 anni fa. Se non è un horror che cos'è? Scoprirò l'acqua calda, però per me è un film di supereroi, con Padre Amorph nei panni di Batman, il prete preso al discount locale il Robin della situazione e le vittime innocenti che fanno le vittime innocenti (da notare che che la fanciulla vestita da zoccola qualche somiglianza con la Blair ce l'ha). E per finire un cattivo di turno, demone potentissimo che ha la facoltà della possessione multitasking, mica pizze e fichi eh! In definitiva, pur essendo un po' troppo lungo, dato che si annoda nella seconda parte leggermente seriosa, mi sono divertito. E mi ha intrattenuto il giusto.