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TRE FRATELLI regia di Francesco Rosi

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amterme63     8 / 10  27/04/2014 16:58:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "Tre fratelli" Rosi continua l'operazione "memoria" iniziata con "Cristo si è fermato ad Eboli". Siamo però ad uno stadio successivo. Il mondo del passato non è più fatto rivivere, ma funge semplicemente da sfondo; è una presenza ormai fatta di oggetti senza più funzione effettiva, oggetti-memoria appunto, usati come contesto-sfondo su cui confrontare a contrasto i dilemmi, le contraddizioni, i problemi dilaceranti del presente.
Con il suo solito ritmo molto lento e meditativo, la mdp di Rosi indugia sui paesaggi, sugli ambienti, sugli oggetti, sulle persone-relitto di un mondo che già nel 1980 si percepiva come scomparso. Sono inquadrature cariche di pathos estetico, delle vere e proprie "carezze" nostalgiche. "Tre fratelli" testimonia l'inizio dell'atteggiamento attuale verso il passato contadino, cioè come di un mondo perduto da guardare con nostalgia sentimentale, da usare come abbellimento, sfondo di un ambiente e di una vita presenti sentiti come estranei, brutti, alienanti.
Ed è proprio il mondo complesso, contraddittorio, difficile degli inizi anni '80, quello che emerge dalle storie esemplari dei tre figli del vecchio Giarratana. C'è da dire che "Tre fratelli" è un film anche fin troppo didascalico. I tre personaggi in questione sembrano proprio creati ad arte per esporre tre linee di comportamente e pensiero, ritenute come prevalenti ed esemplari in quegli anni. Troppo esemplari, tanto che si ha a volte la sensazione di forzatura e artificio, e non di naturalezza. Soprattutto i dialoghi sembrano fatti apposta per esporre dei dilemmi trattati da opposti punti di vista. Sembra a volte di vedere un film americano classico degli anni '50, da quanto le scene, i personaggi e i dialoghi contengono esposizioni chiare e dirette di questioni etiche e sociali cruciali.
Addirittura l'espediente dei sogni sembra fatto proprio apposta per illustrare nei loro risvolti inconsci e psicologici le teorie esposte dai personaggi-modello.
Ne esce fuori un film da vedere soprattutto come testimonianza di come veniva politicamente visto il presente da parte degli uomini di cultura nei primi anni '80. Quegli anni erano soprattutto segnati dal fenomeno del terrorismo. Purtroppo chi non ha vissuto allora non può sapere dell'angoscia che serpeggiava in tutte le coscienze di fronte allo stillicidio quasi quotidiano di attentati e morti. "Tre fratelli" ce ne dà una viva testimonianza. Allo stesso tempo il film però ci fa capire come la reazione civile ed etica vivissima all'epoca si sia ormai irrimediabilmente dissolta. Infatti i tre fratelli rappresentano tutti atteggiamenti e mentalità oggi scomparse: Nicola era il contestatore di estrema sinistra, deciso, impegnato, duro, pronto a scioperare ad oltranza pur di ottenere quello che voleva; Lino era il servitore dello Stato, illuminato, coscienzioso, a suo modo aperto e raziocinante; Rocco era il cattolico utopista, sognatore, impegnato fino al sacrificio della propria vita privata.
Sono caratteri e atteggiamenti che oggi si fatica a trovare nella gente comune, esistono solo come individui isolati, oggi più di allora. Possiamo dire con il senno di poi che i sogni e le aspirazioni dei tre fratelli si sono dissolti in niente e anzi si sono ironicamente rovesciati nel loro contrario. Rispetto alle aspirazioni di Nicola mai come oggi i deboli sono passivi e subiscono ogni angheria senza reagire, la missione di Lino si può dire fallita: arginato il pericolo del terrorismo, le istituzioni democratiche sono forse ancora più in pericolo in quanto la svolta autoritaria proviene dalle istituzioni stesse; l'utopia di Rocco di un mondo liberato dai topi, dai rifiuti, dalle armi, le delinquenze e le droghe, è sotto gli occhi di tutti a che punto sia. L'ultima immagine del film, con il rogo delle immondizie sullo sfondo figurato di Napoli, oggi appare tristemente assumere un beffardo significato premonitore. In negativo purtroppo.
"Tre fratelli" è comunque un film molto bello che a me è piaciuto molto.