caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TRE FRATELLI regia di Francesco Rosi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  28/04/2010 14:11:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre fratelli originari del sud Italia tornano al paese natio per partecipare al funerale della madre. Eletti a simboli di varie classi sociali e di generazioni differenti si troveranno a dibattere dei problemi di un Italia allo sbando, in preda agli incubi generati dal terrorismo e ad una situazione lavorativa sempre più tormentata.
Rosi prende come spunto un ritrovo famigliare per un confronto,per pronunciarsi su un paese in difficoltà cercando vie risolutive e parlando per bocca dei fratelli legati strettamente al loro quotidiano. Sullo sfondo il vecchio padre e la figlia di uno di questi, gli unici concentrati sul lutto che li ha appena colpiti, in quanto distaccati per ovvie ragioni anagrafiche dall'allarmante attualità.
La pellicola patisce un considerevole immobilismo, appare faticosa in più punti ma l'idea dell'ambientazione (un'isolata masseria) è notevole, in quanto ambiente fuori dal mondo, lontano da ogni suggestione e quindi perfetta per valutazioni esenti da influenze esterne. Ed è proprio nel palesare dubbi e timori ormai radicati con forza che Rosi riesce a tirar fuori il meglio, pur assumendo toni a tratti troppo appassionati rende bene lo smarrimento e la paura. Appare invece meno concentrato sul racconto prettamente famigliare, orientato secondo coordinate molto formali lascia che il tutto proceda senza particolari scossoni. Non tutti i personaggi producono un impatto prepotente sulla pellicola, il misurato Noiret e l'arrabbiato Placido colpiscono a fondo, molto meno il sognatore Mezzogiorno in un ruolo poco concreto. Sprecato il padre, memoria storica sfruttata a dovere solo a tratti ed in un ambito sempre privato.
In definitiva Rosi offre il suo impegno civile riponendo le speranze di un cambiamento nella saggezza nei vecchi e nella determinazione dei giovani, che possano davvero comprendere le grandi contraddizioni del terrorismo.