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THE FABELMANS regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  03/01/2023 05:57:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stavo per alzarmi e andare via, per nulla stupefatto dalla tanto decantata Magia delle Immagini che, fra l'altro, tributano un Cinema Pioneristico fuori tempo massimo. Annoiato profondamente da questa odiosa famigliola Liberal con padre dal cuore di panna e Mamy isterica e lunatica in stile "Eterna illusione" di Capra. Tutto molto, troppo Americano, direi. E il consenso spropositato della Critica Mondiale deve saper parare bene i colpi da latte-alle-ginocchia delle Memoirs di Spielberg...tuttavia, a un certo punto diventa un Altro film, quasi un omaggio al teenage movie di cui, volenti o dolenti, anche il cinema di S. si è appropriato. Tutta la parte del College, fino all'epilogo, è di una bellezza che lascia senza fiato. Come riflessione sul Cinema sul bisogno di trasmettere gli Eventi cfr. Il treno che deraglia, l'ho trovato debole, oltretutto potrebbe essere S. come Bogdanovich (entrambi ebrei, esordienti quasi nello stesso periodo, entrambi conoscono... John Ford!) ma più che mai efficace come ritratto dell'artista da cucciolo (Dylan Thomas) con un protagonista molto intenso che mi ricorda tanto il primo Tobey McGuire... Il gustoso Cameo di Lynch, il cinema Classico, etc etc...peccato che per arrivarci il tasso glicemico sia davvero troppo alto e diabetico per il sottoscritto (no non ho il diabete, per fortuna). Potrei azzardare un paragone con Hugo Cabret, dove lo sguardo va "oltre" lo Stupore delle Immagini dentro una Sala. Ora Capolavoro (mancato) e poetico, ora indigesto ritratto di famiglia in Interni/esterni, "The Fabelsman" è noioso ma lascia intatto quel senso di Stupore che avrei voluto cogliere molto di più