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AVATAR - LA VIA DELL'ACQUA regia di James Cameron

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Filman     8 / 10  26/12/2022 18:05:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inevitabilmente, per un film che è destinato ad entrare nel guinness dei primati per incassi al botteghino, il primo doveva essere riconoscibile, commerciabile e chiaro. Per questo la sua storia sapeva di già visto: la nascita e il cammino dell'eroe è un modello di storia prefabbricata e usata innumerevoli volte. Simile è la sorte di AVATAR: THE WAY OF WATER, che però non usa un modello unico e classico per calcare al carbone l'intero film, bensì usa un po' di stratagemmi, schemi narrativi e canovacci per singoli personaggi o singoli momenti: vediamo quindi una catena di situazioni chiave tipici dei film anni 80-90 (storie di ragazzi che vanno in una nuova città, storie di genitori a cui rapiscono i figli, eccetera) che vanno riempendo un film di tre ore, con una decina di personaggi ed una una varietà sconfinata di situazioni. Il risultato è notevolmente diverso e decisamente meno fastidioso rispetto al primo.
Superato il primo, grande ostacolo, i pregi sono infiniti e legati in primis allo spettro tecnico.
Innanzitutto l'ottenimento dei solidi, dalle complesse superfici e messi in situazioni fisicamente estreme (sott'acqua, sotto la pioggia, eccetera) è a dir poco strabiliante e decreta un punto di arrivo non superabile in termini di realismo. Il confine tra il digitale e il materiale è ormai del tutto inesistente.
Scendendo più a fondo è mirabile come tutto questo sia messo a disposizione della meraviglia e dello stupore dello spettatore, ritornando agli arbori del cinema, ai suoi primi obbiettivi e alle sue prime volontà artistiche.
Anche la colorimetria del primo, fosforescente, naturalistica e particolarmente legata alla notte e all'assenza di luce, è ovviamente esaltata.
Anche se, in verità, è tutto migliore rispetto al primo, svetta altissima una qualità nella scrittura delle scene d'azione che arriva al minimo dettaglio e non abbassa la sua qualità per mezzo secondo all'interno di sequenze talmente enormi che rimarranno nella storia del cinema sicuramente.
E' qui che si può vedere il meglio di James Cameron, la sua potenza nell'esaltare il contrasto tra l'uomo e la natura, quindi l'utilizzo di armi e mezzi sovradimensionati e una rappresentazione dell'uomo come espressione fascista del progresso tecnologico. Il taglio action è militaresco, muscolare e sotto steroidi, un tipo di action che ha certamente nel regista uno dei suoi fautori/inventori ma è altresì oggi una versione vecchio stampo e old-gen del genere. Ne beneficiano tutti i personaggi, villain soprattutto.