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FOREVER YOUNG (2022) regia di Valeria Bruni-Tedeschi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  22/12/2022 01:38:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La ricetta potrebbe essere un poco questa: mettete in una padella una manciata di Philippe Garrel (beh ovvio ci recita il bellissimo figlio) e Assayas, condite con un tocco "americano" di Chorus Line e magari Sinclair Lewis, aggiungete su una terrina a parte una salsa di Nouvelle Vague, soprattutto Godard ("Band a part" è letteralmente citato), le canzoni di Brel e un "piccante" odore di Esistenzialismo fuori tempo massimo, e avrete il film. Troppo reducismo, troppi personaggi relegati ai cliché della Dannazione ad ogni costo, troppa riflessione sull'arte (il Teatro) come la Vita, o la Morte a cozzare contro tutto e le grandi aspettative e il bisogno d'amare... Già il bisogno d'amare, nonostante l'AIDS degli anni 80", e una parte centrale che gira un po' a vuoto... Eppure nonostante le sue pecche il film della Bruni Tedeschi (certo, il suo migliore) ti mette con le spalle al muro. Perché ha una vitalità disarmante, una sorta di urgenza espressiva che ti fa invidiare i personaggi anche a causa delle loro imperfezioni. Va detto che contiene momenti di buon teatro e che verso l'epilogo supera ogni aspettativa e riserva. Voglio dire, per quanto sfruttata possa essere questa ricerca di Libertà uccisa e derisa dagli Eventi Esterni, questo film mi si è attaccato addosso, e non sono riuscito a frenarmi