Mauro@Lanari 5 / 10 14/03/2023 21:42:08 » Rispondi Svergino pure qui. La vicenda di Scrooge è inossidabile anch'ambientata nella Roma papalina del 1829, mentre la filmografia d'Edoardo Falcone è a dir poco incostante. L'ultimo quarto d'ora di questo suo 4° lungometraggio, con la redenzione del cinico tirchio, non può non essere buonista e piaciona, invece la parte precedente ricorre allo stampino degl'originali facendoli rimpiangere: Pietrangeli ("Fantasmi a Roma" '61), Magni ("In nome del Papa Re" '77), Monicelli ("Il marchese del Grillo" '81). La fotografia è squallidamente televisiva e nulla può Giallini per proporsi come credibile novello Sordi (o "Proietti"); Battiston senza barba invecchia di decenni; Timi gigioneggia; Rubini boh. "Sguardo deferente fino all'inettitudine a un glorioso passato alle spalle" (Lorenzo Ciofani), "indolenza e pigrizia intellettuale, [...] gusto per la teatralità popolana capitolina che non si trasforma in cinema" (Raffaele Meale).