atticus 7½ / 10 09/08/2010 20:39:19 » Rispondi Mark Robson è un regista sottovalutato, non è mai stato un grande padrone della macchina da presa e troppo spesso ha peccato in incisività. Ma è stato un superbo narratore di storie dal forte impatto emotivo ("Questo mio folle cuore", "I peccatori di Peyton") e raramente ha fallito sotto questo punto di vista. "La locanda della sesta felicità" è un film bellissimo, un dramma umano intenso e toccante che riconferma la dote non comune del regista che pure qui non riesce a sottrarsi a qualche inutile lungaggine ma che può far affidamento sulla prova di una delle più grandi interpreti di tutti i tempi, una Ingrid Bergman partecipe e letteralmente straordinaria nei panni dimessi della tenace missionaria in terra straniera, ruolo che con quello di Anastasia Romanov nel celebre film di Litvak la riconciliò con l'America dopo la turbolenta parentesi italiana. Sarà pure un filmone edificante in puro stile hollywoodiano, ma riesce a coinvolgere e sa come rimanere impresso a lungo nella memoria.