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IL COLIBRI' regia di Francesca Archibugi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5½ / 10  05/11/2022 20:10:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avrei dovuto leggere il romanzo perché per certi versi col protagonista, anche la sua per certi versi odiosa remissivita', ho molte cose in comune. Sia quel che sia, Favino è per l'ennesima volta gigantesco, comunica tutto con lo sguardo, gli occhi abbassati, l'emozione trattenuta troppo a lungo nella vita... Tra i numerosi e illustri comprimari va citato almeno un Ceccherini insolitamente Dickensiano... Per il resto il film fa acqua numerose volte, la regia della Archibugi è anacronistica, ma soprattutto non riesce a sfruttare appieno le potenzialità v. Epilogo in stile Regalo di Natale di Avati. Complessivamente si direbbe che Favino ha capito il suo personaggio, la Archibugi non ha compreso affatto il libro di Veronesi. Comprime una serie di avvenimenti diciamo trattati con superficialità senza approfondirne nessuno veramente, il pathos finisce nello stesso momento in cui comincia. Diverse cose sono superflue o vaghe cfr. Suicidio, metafore psicanalitiche padre-figlia, arresti per presunto terrorismo, la Retorica dell'aereo stile Destini incrociati sì come quel terribile film di Pollack. E certi personaggi suscitano davvero un latente fastidio, diciamo pure noia, come il viscido analista di Nanni Moretti, in una delle sue peggiori prove autoriali. Ripeto difficile dividere l'emozione per la storia dall'analisi critica/personale di un film non riuscito, ma Favino resta straordinario. La Archibugi ha fatto di meglio, o perlomeno avrebbe dovuto giocare di "sottrazione" sulla storia