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NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE (2022) regia di Edward Berger

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     9 / 10  18/03/2023 23:41:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La follia è raccontata in campo e controcampo fra la terra e il cielo, fra i corpi immobili e gli alberi secolari, fra il blu e il rosso del sangue e le stanze lunari drappeggiate di follia e ordini. La fotografia e la messa in scena respirano l'ossigeno dei campi dei boschi e il fumo dei mortai. Berger non si tira mai indietro (la scena dei carri armati sulle trincee) e tira dritto fino all'ultimo respiro scacciando redenzione e ricongiungimento, superstiti ed eroi, perché se la guerra follia è, non c'è conforto se non in un manifesto strappato o in una promessa che non potrai mantenere. Le immagini che rimangono alla periferia degli occhi sono tantissime, tra l'inferno della trincea e la cinica indifferenza della natura. Fra i boschi intatti e gli ospedali da campo grondanti arti segati. Entrambi parificatori, livellatori. Contrapposizioni per un lembo di terra da reclamare, da scavare, da seppellire, con corpi e bandiere. Infine il silenzio. Degna sepoltura, unica vera libertà.