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NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE (2022) regia di Edward Berger

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Thorondir     6½ / 10  17/03/2023 23:38:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il libro di Remarque (un capolavoro vero della letteratura di guerra) è un oggetto da maneggiare con cura. Avendolo amato temevo per cosa ne potesse venire fuori. Le mie paure sono state in parte confermate.

Questo film di Berger è un esempio di cinema classico, di racconto epico, delle immagini stirate qua e là ora per una velata vena autoriale ora per un sostegno alla storia (nel senso più banale e narrativo del termine). Sembra un film di guerra prodotto nella Hollywood degli anni '50 ma con la tecnologia del 2022. Il comparto tecnico fa egregiamente il suo, dalla ricerca della potenza delle immagini in senso "fofografico" e immersivo (non è caso del profluvio di centramenti del soggetto, plongée e contre-plongée) all'utilizzo di una fotografia calibrata a seconda degli scenari (anche se ci si muove sul solco di ciò che Deakins aveva già fatto con "1917"). È una classicità che cerca (e ci riesce) di sposarsi con il cinema contemporaneo dalla costruzione più arty e sofisticata e se è vero che ci si muove in un ambito derivativo non si può negare che il film sia molto ben costruito per appagare l'occhio.

Funziona decisamente meno la scrittura. Tutta la tensione umana, etica e morale del libro qui scompare del tutto. Il personaggio di Paul diventa automa rassegnato che tranne in una scena mai lo vediamo alle prese con una vera riflessione su ciò che gli sta accadendo e perché. In questa mancanza di complessità etico-psicologica e nella scelta di inserire anche le scene dell'armistizio il film finisce per optare per la strada facile della semplificazione da un lato e del didascalismo dall'altro, con la retorica (pur vera in questo caso) di militari che volevano combattere salvo mandare il socialdemocratico Erzberger a firmare. Si intravedono i prodromi di quel militarismo represso che non si sarebbe arreso ai fatti per rivenire fuori in forma pantoclastica con il nazismo. Ma anche in questo caso il film decide di fare un passo indietro preferendo dare allo spettatore un bianco e nero già dati piuttosto che avventurarsi nell'approfondimento dei grigi.