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JAULA regia di Ignacio Tatay

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Mauro@Lanari     5 / 10  27/02/2023 04:39:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Netflix fa esordire l'ennesimo regista in un thriller dove, stereotipi materni a parte, la dinamica psicologica della coppia di vicini è comprensibile solo googlando e scoprendo che s'ispira alle vicende di Elisabeth Fritzl e Natascha Kampusch, un po' come "Room" (Abrahamson 2015).
Mauro@Lanari  27/02/2023 06:56:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In linea di massima esistono due tipi di thriller: quelli che si basano sulla suspense e quelli che prediligono il twist finale. Hitchcock e De Palma informano lo spettatore durante lo svolgersi dei fatti, Shyamalan e i Nolan obbligano a ricostruire il plot coi dati fornit'in conclusione. Da "Memento" (23 anni fa) la prima categoria è pressoché scomparsa mentr'i twist sono diventati così cervellotici da dover essere accompagnati dal famigerato spiegone. Inoltre, eccezion fatta per la banalità del cinecomic di turno, le motivazioni comportamentali del villain non sembrano interessare più nessuno. Di recente qui è stato definito "Manhunter" "un Mann inferiore", però è il villain di "Jaula" a non avere alcuna possibilità d'assurgere all'imperituro cinematografico d'un Dolarhyde/"The Tooth Fairy"/Dente di Fata o d'un Hallibal Lecter/Lecktor. E poi anche basta con 'st'infallibile core de mamma (organica, mentale, ipotetica) imprescindibile per risolvere qualunque problema.