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TRIANGLE OF SADNESS regia di Ruben Östlund

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Thorondir     7 / 10  28/07/2023 11:20:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commedia dissacrante, satira tagliente, dramma anti-ricchezza e molte altre cose. "Triangle of Sadness" è un'opera che indaga i temi politici dell'oggi con la volontà precisa e dichiarata di scavalcare il politicamente corretto: lo si capisce fin dal primo atto, dall'accusa che a parità di lavoro nella moda le donne guadagnano di più (e poi si rifiutano pure di pagare il conto nei ristoranti). Non che la cosa sia così coraggiosa, ma almeno rompe il muro del "politically correct" che ormai imperversa (spesso in modo controprudecente) nella nostra società. Poi il film diventa un'aperto atto d'accusa contro una classe dei ricchi sottomessa all'importanza della propria immagine e del proprio status, incurante di tutto ciò che accade intorno, dedita a ingozzarsi e a volere di più mentre il mondo cola a picco (la lunga e divertente sequenza della cena è in tal senso emblematica). Poi c'è l'ultima parte, un "survival" assolutamente sui generis e in cui Ostlund, riallacciandosi alla prima parte, ci dice che se le donne avessero più potere (come sarebbe giusto) finirebbero comunque per riproporre le stesse malate dinamiche del potere maschile, tra favori, punizioni e uso personalistico del potere stesso.

Un film che diverte, che trova momenti di dissacrante invettiva, ma anche e paradossalmente democristiano nel suo porsi a metà del guado: una critica contro il neocapitalismo dell'insensibilità e una contro l'opposizione ormai sconfitta del marxismo, qualcosa da mostrare e qualcosa da lasciare off screen. Per certi versi "Triangle of Sadness" sembra cadere in ciò che vuole condannare, nel momento in cui non prende una strada definita e tirando cazzotti qua e là finisce per dire tutto ma in modo superficiale.