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JARHEAD regia di Sam Mendes

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piernelweb     7 / 10  01/06/2006 00:05:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Malvisto da molti critici nostrani, Mendes qui alla terza regia, è già uno dei registi più attesi di Hollywood avendo all'attivo due pellicole come il pluripremiato "American Beauty" ed il buon "Era mio Padre". In Jarhead Mendes focalizza la sua regia sul nonsense bellico e sull'inadeguatezza dell'uomo comune al conflitto: solo quando alienato dalla vita "reale" e privato della propria coscienza allora diviene una vera pericolosa e stupida macchina da guerra pronta ad eseguire il più incomprensibile comando ed affrontare ogni rischio incoscentemente. La prima parte del film, troppo citazionistica ed indecisa, è la meno riuscita, ma man mano che l'alienazione prende il soppravento sul gruppo dei marines svuotandoli di ogni razionalità fino a trasformarli in zucche vuote (o barattoli), allora il regista britannico dà la giusta misura alle sue intenzioni: non eroi per caso o per costrizione ma solo disperate esecutori di azioni ai loro occhi incomprensibili. E' così che le guerre moderne si risolvono, e quando gli ordini sono di non eseguire, la frustrazione per non avere sparato nemmeno un colpo, azione per la quale si è lavorato incessantemente, può divenire perfino lacerante. Jarhead non è un capolavoro ma accenna qualche prospettiva differente alla visione bellica, ed è supportato dalla buone intuizioni visive del regista (le immagini dei pozzi in fiamme, il cavallo intriso di petrolio ad esempio sono molto suggestive). Senza dover fare scomodi confronti con i cult di Kubrick e Coppola vale comunque la pena di vederlo.
tyler  01/06/2006 08:48:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento...mi trovo in totale accordo con quanto dici, considerato il fatto che a mio giudizio questa pellicola non è stata compresa a fondo e andrebbe valutata con maggiore attenzione.
E' interessante l'approccio quasi prettamente psicologico che il regista fornisce a proposito della guerra, dando maggior risalto alla propria battaglia personale nel contesto di una situazione estrema, piuttosto che all'esteriorità vera e propria che contraddistingue ogni conflitto bellico.
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che non sia un capolavoro, ma che si tratti comunque di un gran bel film.
Ciao