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CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA regia di George Clooney

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  10/11/2004 11:03:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No glamour no Clooney
Bravi, davanti a uno dei pochi film veramente originali degli ultimi anni, capisco cosa vi attendavate Povero George, destinato e condannato a restare l'amabile sex symbol di tante commediole vuote (Ocean's eleven) per piacere al suo pubblico Scommetto che in pochi avranno amato "three kings" E la Roberts? A malapena capiscono "Erin Brockovich"... Ma non ti curar di loro
The glamourous life of Chuck Barris
Nessuno ci ha capito niente? Peggio per loro. Odiosamente utile nella sua apparente futilità, l'esordio registico di Clooney è uno sconvolgente ritratto perversamente autobiografico dell'artificiosità di essere - come dire - Divi per caso: il suo Chuck Barris racconta la verità che il pubblico non vorrebbe mai sentire, o la menzogna che molti vorrebbero scoprire Film di forte impatto, forse impersonale e contraddittorio, è l'esordio registico comunque più sincero e coraggioso degli ultimi anni Iconografia alla Tom of Finland, tutto giocato sull'apparenza e sulla riconversione - mai piatta però - dei clichè cinematografici la Roberts dark lady e Clooney improbabile ma proprio per questo strepitoso killer (indimenticabile il dialogo finale mentre impazza la musica degli who e l'uomo sta per dissanguarsi) Ma Chuck Barris è realmente un'archetipo che erudisce sul declino del pensiero nobile e la nascita dell'idiozia come forma di pensiero di massa (non dimentichiamolo il film è ambientato inizialmente negli anni cinquanta, guerra fredda, boom televisivo, etc) Ok, pieno di furti qua e là - da Casablanca a Nikita - ma non si possono negare a Clooney nè il coraggio nè la capacità di scrollarsi di dosso la sua immagine proiettandola ironicamente con quella di Rockwell Pensiamo solo alla nudità esibita del protagonista: piace che Clooney filmi per la prima volta un corpo non suo Piace la classe, l'rriverenza cialtrona del personaggio di Rockwell, e forse è più inquietante Chuck Barris come personaggio televisivo che come sicario, con buona pace di chi "lo ha derubato dai suoi sogni" Un'affermazione che fa riflettere, chi ha derubato Clooney dal sogno di dirigere un buon film e di successo? Ma il pubblico, ovviamente Quello che non si chiederà mai quanto sia ANCHE un regista capace un buon produttore e uno degli uomini in assoluto più intelligenti della Hollywood di oggi Vorrebbero rovinargli la carriera, come hanno fatto con Tom "nessun successo al botteghino" Selleck Ma tornando al film, meglio un'opera frammentaria e schematica, confusa o troppo ambiziosa - benchè memorabile - piuttosto che niente Una cosa è certa: Chuck Barris - alterego di Clooney - rimarrà s lungo nella mia memoria Le squinzie che si agitano o vanno in orgasmo per ogni sorriso di mr. clooney non sapranno che farcene - anzi a giudicare dai voti sono anche qui su questo sito - ma a me di loro non importa un ***** di niente Nel film c'è tutto pure troppo: l'estabilishment rassicurante che va al di là della coscienza civile - un tema sviluppato anche in Magnolia - tutta l'apparenza e i lustrini di un business già disonesto - la forza medianica del potere (Berlusca dovrebbe rivederlo dieci volte, e i suoi patetici elettori idem), l'enfatizzazione dichiarata dei personaggi C'è una scena in cui Barris è costretto a fuggire da una splendida ragazza che lo deride: è qui che si crea tutta la stupidità del successo, suggerisce Clooney Gesù muore a 33 anni e risorge Barris uccide (teoricamente) 33 persone e dichiara "Dio è il mio favorito" Ah dimenticavo: evidente che il film non piaccia, visto che anche della nostra miseranda condizione di spettatori televisivi trash si parla E' troppo chiederci di identificarci con la nostra voglia irresistibilite di idiozia?
oh dae-soo  19/02/2011 14:46:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solito gran commento Kowalski. Sono tornato a ricercare opinioni su questo film perchè nel mio ultimo commento l'ho citato come una delle migliori opere prime del decennio. Pellicola grandiosa che tanti non hanno capito perchè non hanno visto dietro i virtuosismi registichi, dietro la sceneggiatura brillante, dietro il sorriso del clown, la tragedia e la disperazione che possiede. Geniale e umano, aggettivi che spesso cozzano tra loro. A presto.