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MARITI E MOGLI regia di Woody Allen

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Goldust     6½ / 10  07/06/2019 17:40:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto per la prima volta durante la mia giovinezza, è stato per anni tra i film che ho meno amato di Allen. Rivisto recentemente ha acquisito colori e sfumature - per non dire l'intero contenuto - diversi perchè, semplicemente, è una pellicola matura che esige di conseguenza una platea anch'essa matura. Riprendendo le lezioni famigliari di "Interios" e "Settembre" per arrivare alla crisi personale di "Un'altra donna" il copione si ripete e viene anzi portato all'eccesso, perchè tra i drammi firmati dal regista e dedicati all'universo coppia questo "Mariti e mogli" è probabilmente il più spietato e pessimista ( non per niente il regista si allontanerà dal genere per più di un decennio, forse perchè convinto di aver già detto tanto ). Rispetto al passato cambiano i modi ( il tutto è montato come un finto documentario, senza piani sequenza e con quella fastidiosa camera a spalla protagonista ), non i contenuti che si fanno sempre più profondi. Se da un lato la cosa è da accogliere positivamente dall'altro il microcosmo vivisezionato con amara rassegnazione da Allen è sempre il solito, e non è sufficientemente identitario perchè la gente vi si riconosca o ne possa trarre stimolo. Siamo infatti ancora di fronte a colte famiglie borghesi di mezza età che entrano in crisi esistenziale o prendono una sbandata per giovani donne superficiali. E non è credibile neanche la voglia di maternità della Farrow, più vicina alla cinquantina che ai quaranta. Quello che è credibile, come sempre, è la direzione d'attori di Woody e la sua innata capacità di rendere interessante qualunque personaggio senza farlo uscire di casa. Menzione particolare per la prova di una gigantesca Judy Davis, donna matura sull'orlo perenne di una crisi di nervi: nella'anno dell'Oscar alla Tomei forse lei avrebbe meritato di più