caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

GLI ORSI NON ESISTONO regia di Jafar Panahi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     7½ / 10  24/09/2022 15:49:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ormai Panahi è condannato paradossalmente a girare dei film di genere, che poi sarebbe il genere Panahi. Purtroppo la condizione del regista iraniano è nota a molti e realizzare film è comunque un percorso piuttosto accidentato dove lo stesso regista si fa protagonista delle sue pellicole. L'inizio farebbe supporre ad una pellicola di finzione, ma è un'illusione che dura poco perchè quando si allarga l'immagine, appare lo schermo di un computer e Panahi che dirige gli attori e la troupe via Zoom o Skype da una casa di un villaggio al confine con la Turchia. A questo punto si innestano le due vicende, quella di finzione e quella vera del regista che vive una situazione simile ai domiciliari. In entrambe si inserisce l'elemento della fuga. Fuga da un paese repressivo come l'Iran. Panahi osserva la vita del villaggio nei suoi vcchi rituali folkloristici (siamo alla vigilia di un matrimonio), ma qualcosa si spezza anche quei luoghi dimenticati. Il folklore cambia improvvisamente aspetto, diventando più inquietante e soprattutto oppressivo. Tradizioni locali che sicuramente fanno parte di quell'humus che ha creato l'Iran attuale o almeno post-rivoluzione islamica. C'è il desiderio istintivo della fuga, ma anche per la finzione che Panahi sta dirigendo, c'è il dubbio se sia giusta una scelta del genere aivello etico. Pur con i pochi mezzi a disposizione Panahi mette in campo un film di assoluto spessore che ricalcando una formula, giocoforza simile nei suoi ultimi lavori, che riesce a a mostrare una riflessione non solo sull'Iran ma anche su scelte basilari che si pongono davanti e nelle condizioni ideali per essere prese: una zona di confine.