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GLI SPIRITI DELL'ISOLA regia di Martin McDonagh

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Light-Alex     7 / 10  09/03/2023 10:10:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una sorta di pièce di teatro dell'assurdo, in cui il palcoscenico sono i paesaggi metafisici da confini del mondo dell'isola irlandese di Inisherin.

La sceneggiatura è in effetti un racconto al limite del paradosso, e del non-sense. Se la si prende alla lettera è abbastanza surreale ed estraniante. Entrati però nel mood del racconto, che appunto deve essere quello di pensarsi davanti a una narrazione quasi teatrale, ci si rende conto che dietro gli eccessi, i paradossi e i parossismi, c'è una storia che appositamente esaspera alcune dinamiche per creare una grande metafora.
Certamente la metafora ha anche a che fare con la guerra civile irlandese, che in effetti è sempre costante alle porte in tutto il film. Ma direi più che altro che la metafora è sulla crisi che può scatenarsi tra due realtà affini, tra due realtà amiche da sempre, e che poi di colpo, per futili motivi, si allontanano. E di come questo allontanamento e questa lite possa essere atroce, durissima, persino auto-lesionista, quando da un profondo legame si arriva a un odio così netto. La crisi è talente estesa che si arriva al punto da non capire più nella resa dei conti, chi ha cominciato cosa, chi è ancora in debito e chi è in credito. Inoltre la crisi si estende a tutta la comunità, cambia gli equilibri dei rapporti, lascia esterreffati e ammutoliti tutta la società che ruota intorno ai due litiganti.

Alcuni hanno paragonato questa metafora al conflitto fratricida Ucraina-Russia.
Direi che il fascino di questo film è che nel grottesco e nell'assurdo riesce a parlare sia di una piccola dinamica umana, sia di una grande dinamica sociale.