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GLI SPIRITI DELL'ISOLA regia di Martin McDonagh

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Filman     9 / 10  04/03/2023 10:28:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'originalità premia sempre. E anche la voglia di intimità, di ricercarsi e di riscoprirsi, da parte dei registi, cosa che nell'ultimo periodo fanno sempre di più. Dopo un inizio di carriera molto libero ed una maturità autoriale conquistata con l'approvazione del mondo cinematografico che conta, Martin McDonagh ricerca il proprio stile e la natura filosofica dei suoi film attraverso la propria discendenza irlandese. E in parte anche il contrario.
Il surrealismo qui non si limita alla scrittura grottesca dei personaggi o alla visione mistica e folkloristica degli eventi, sensati nella loro insensatezza, ma alla strana sensazione che qualcosa di insolito provoca. Questa isola, questa bolla sociale, che conosce il mondo solo grazie a qualche lontano rumore o a qualche cortina di fumo, sembra in parte un luogo divino lontano dai problemi dei mortali, in parte un luogo dove le anime soggiornano in attesa di venire chiamate, da una parte o dall'altra. Un concept assolutamente geniale.
La qualità narrativa ci dice invece che il distacco dell'autore dai suoi maestri è sempre più marcato. La violenza che porta ad altra violenza è un tema sempre più personalizzato ed usato come imbottitura per delle storie in cui il conflitto continuo e continuativo è fondamentale per l'essere umano, in cui un rapporto fondato sull'odio è giusto tanto quanto un rapporto fondato sull'amore, in cui l'essere buoni e l'essere cattivi sono due cose che devono bilanciarsi.
Questo capolavoro approfondisce antropologicamente la poetica di McDonagh, che ne trova il genoma nella storia moderna della sua Irlanda indipendentista. E lo fa bene. E lo fa con un film mai visto prima.