Boromir 7½ / 10 03/10/2022 17:38:39 » Rispondi Il titolo del film è una dichiarazione d'intenti che più limpida non si può: il regista Romain Gavras non vuole realizzare il classico film sulle rivolte delle banlieue quando una riproposizione post-moderna della mitologia greca, mettendo al centro una contrapposizione tra fratelli in odore omerico. Sul piano tecnico, Athena può considerarsi un guru del montaggio e di un certo modo frenetico di lavorare sull'immagine (che tradisce l'origine videoclippara di Gavras): piani sequenza furiosi, steady-cam spericolate, primi piani invasivi e vaste riprese panoramiche da drone che volano letteralmente sopra il campo di battaglia danno la sensazione di trovarsi davanti a un dipinto di Delacroix a cui è stato dato il dono del movimento. Tutto è votato all'immersività nel caos, l'azione non concede respiro, e tuttavia la tangibilità delle emozioni umane (disperazione, rabbia e paura in primis) trasuda dalle inquadrature con la stessa furibonda visceralità dei fumogeni, delle fiamme, delle ossa spezzate e delle armi anti-sommossa. A infiocchettare tutto, la colonna sonora di Gener8ion, tripudio di sonorità elettroniche e cori gregoriani che riescono a evocare un clima battagliero d'altri tempi. La tentazione di tacciare il lavoro di Gavras come esclusiva masturbazione estetica perde peso di fronte a una sotterranea finezza narrativa. I personaggi sono archetipi dilaniati dal peso degli ideali; i confini tra bene e male non esistono; l'estremismo politico viene lasciato in disparte, a fare da puparo invisibile dell'escalation; la visione nichilista non bypassa sull'inefficienza della macchina statale, resa impotente dall'eterno riproporsi di ferocie ancestrali. Davvero notevole e di grande effetto.