Jellybelly 8 / 10 28/01/2024 16:03:51 » Rispondi Assolutamente allineato al voto di Satyr qui sotto: visto a mente fredda, lontano dalle polemiche idiote e dal gigantesco e fatto carnevale degli Oscar, The Whale si conferma un film bellissimo, e senza dubbio uno dei migliori di Aronofsky.
Il personaggio di Charlie è meraviglioso, e Brendan Fraser è magnifico in ogni sua espressione, dimostrando di essere ancora quell'attore intenso ammirato ai tempi di Demoni e dei e poi persosi un po' per strada, tra scelte di casting banali (mummia e roba Disney) e torti e traumi personali. Ma non sono da meno gli strepitosi comprimari, tutti quanti, nessuno escluso: raramente ho visto un cast corale così affiatato in ruoli così complessi. E che bello ritrovare Samantha Morto, caratterista archiviata troppo velocemente.
Dopodiché mi si dirà che The whale è ricattatorio. Lo è, un po'; ma lo è immensamente meno sia di Voglia di tenerezza che del romanzo Una vita come tante, che sono incredibilmente più paraculi. La sceneggiatura di The Whale punta forte sulla commozione dello spettatore ma lo fa in modo franco, aperto, con un personaggio credibile e onesto, nel cui dolore non è difficile immedesimarsi: ed è questo che provoca la lacrima (per inciso: credo di non aver mai pianto tanto in tutta la mia vita, guardando un film). Ed è una lacrima liberatoria, che ti fa star bene e che, a saperla ascoltare, ti migliora pure come essere umano.
Splendidi poi i vari parallelismi di cui il film è pieno (su tutti, quello con Moby Dick) ed il bellissimo finale, in pieno stile Aronofsky.
Ovviamente i rimandi a The wrestler sono tantissimi, ma non mi va di parlare di un film così bello attraverso i rimandi ad un altro: godetevi The whale, godetevi Brendan Fraser e per l'amor del cielo lasciate che le lacrime scorrano: non c'è niente di male.