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THE WHALE regia di Darren Aronofsky

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  13/03/2023 09:51:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Occorre dividere il devastante patrimonio emotivo che lascia questo film dalla sua effettiva riuscita artistica, che è forse in parte nella scelta stilistica (un camerismo da docu-fiction o piece teatrale) e in parte nello script. Premesso che Anorofsky gioca qui di sottrazione minimale rispetto al suo Cinema visionario, ma il magma verbale dei dialoghi (stupendi anche quando fin troppo necessari!) è tutt'altro che sobrio. La metafora del Moby Dick di Melville sfocia nella Spiritualità facendo dell'agnostico Charlie una sorta di Cristo in croce che attende di terminare la sua ultima ora. In questo senso il film acuisce per fortuna e senza grandi spiegazioni sulla Fede la Morte attraverso la rimozione sociale del suo Tabù. Oltretutto è proprio Charlie a raccontarci, senza opuscoli e imbonitori, che occorre credere nelle possibilità delle persone e coglierne il lato positivo che possa dare un significato alla vita (degli altri, se non la sua). E qui avanzo le mie riserve perché un uomo malato con un corpo di 300 kg., un cyborg moderno "che non si fa vedere" dovrebbe essere giustamente incarognito e violento, dovrebbe odiare l'intera umanità anche senza portare a conoscenza il pensiero umano celato da ogni individuo del nostro tempo. Che so dovrebbe rompere tutta la casa, bestemmiare, insultare e picchiare la sua infermiera, ferire con le parole e non curare con queste. In pratica, non mi va giù questo buonismo vagamente Messianico e profetico, avrei voluto proprio che Charlie fosse quel che avrebbe dovuto essere nelle sue condizioni, una disperata carogna. Ma nella rappresentazione di un corpo quasi in fin di vita - e qui non andrebbe citato il modello-Polansky ma il Wenders di "Nick's movie/lampi nell'acqua" - Aronofsky individua un corpo che ha brama della Verità, e infatti la sequenza più straordinaria, fissa su un'immagine che non ha parole ma sguardi increduli - è l'incontro con il "ragazzo delle pizze" che puntualmente gli consegna la merce. Non è la sola immagine forte di un film che distrugge il cuore, nonostante i suoi difetti, ma la luce che emana, davanti al logorante buio della dimora, è lacerante. Oltre alle pieghe o piaghe dello spirito da soccorrere Vs New Life. Magistrale, ovvio, la prova di Fraser, per una volta doppiato benissimo in Italia. Strepitose anche le prove dei (pochi) comprimari mentre nello stringersi empaticamente verso quest'uomo e la sua ultima "redenzione" ci sentiamo tutti un po' meno soli. E solidali. Magari pure troppo
bucho  20/03/2023 04:59:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
gnap gnap gnap gnap gnap...