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THE LIBERTINE regia di Laurence Dunmore

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Gabe 182     5 / 10  10/04/2020 00:10:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una piccola delusione, l'ho visto due volte, la prima volta non vi aveva convinto appieno, ma l'avevo anche seguito male, ho provato a rivederlo, ma niente, risultato deludente.
Diretto dall'esordiente Laurence Dunmore, The Libertine ripercorre la vita del poeta inglese John Wilmot, una vita votata all' eccesso e all'auto distruzione, devota ai piaceri carnali e dell'alcool. Il contesto in cui si sviluppa la vicenda è una Londra del seicento dove il buio, la sporcizia e il fango dominano ogni angolo della città e ogni singola inquadratura del film.
Il difetto principale del film sta nella sceneggiatura: appare debole, sviluppata con eccessiva semplicità e linearità e con dialoghi volgari spesso difficili da seguire, il risultato è un corpo di trama che si trascina con difficoltà per quasi due ore, con un risultato finale sconclusionato e saccente.
Il finale (intendo gli ultimi 40/30 minuti) è senza nè capo nè coda, lascia interdetti per l'imbarazzante accozzaglia di parole culminanti nell'epilogo.
L'aspetto migliore è la bellissima fotografia, dai colori densi e tenui rende al meglio i paesaggi e le atmosfere mattutine della campagna inglese e il fango degli slums dell'East End londinese.
La prova degli attori convince, spicca una bravissima Samantha Morton accompagnata dal buon Deep. Buona anche la prova di John Malkovich.
"The Libertine" alla fine convince molto poco, al di là della bella performance di Depp e della buona fotografia, rimane praticamente nulla, un teatrino, volgare e sboccato, che si affanna alla ricerca di uno spessore filosofico e di atmosfere tra il dark, l'erotico ed il provocatorio, un teatrino tra l'altro noioso, mal diretto e mal costriuto.