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LA CURA DEL GORILLA regia di Carlo A. Sigon

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orsobruno77     7½ / 10  31/12/2006 19:33:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
È uno di quei film che ti dispiace non abbiano avuto successo.

Avvicinandoci alle festività natalizie sono pronto a trovare al cinema solo trash italiano e non. In questo trash quest’anno c’è anche Claudio Bisio. Non con la Cura del Gorilla, ma con il film con DeSica e soci…che tristezza…lui stesso ha detto di voler prendere parte ad un blockbuster, dato che i due unici film a cui ha preso parte non sono stati praticamente visti…

È un vero peccato sentire queste parole.

Suonano come una critica a chi spende 7,5 euro per vedere i vari Vanzina o Neri Parenti…

…giustissima critica…

torniamo al film.

È un thriller interessante, molto “made in italy”, ma con un buon cast, un grandissimo Bisio e una sempre splendida e affascinante Stefania Rocca.

È interessante il soggetto, la storia di una guardia del corpo/investigatore privato che ha una doppia personalità…18/20h l’una il resto l’altra.

Una completamente diversa dall’altra, se non per i gusti sessuali…

Il film inizia proprio così, conosciamo prima una personalità, poi subentra “il socio”...e tutto cambia…

Bisio è estremamente bravo a interpretare la sua schizofrenia, esce anche dai soliti cliché, a volte gli riesce di farlo in maniera simpatica, aiutato dalla sua voce narrante e da una regia che inquadra ed esalta sguardi e fisicità.

C’è un dialogo bellissimo allo specchio in cui i due Gorilla si parlano, ricorda molto Fight Club e il Norman Osborn di Spiderman.

C’è una citazione esplicita di Fight Club, in cui il regista ha osato uscire da una regia, cmq classica, solo per poco.

C’è un momento in cui il viso di Bisio trema, come se l’immagine e la pellicola stessa stiano tremando o andando fuori fuoco…a me ricorda molto Tyler Durden…

Peccato. Avesse osato di più non sarebbe dispiaciuto a nessuno. Rendere il film un po’ più un trip e meno commedia non avrebbe fatto male al cinema italiano, ma sicuramente ai produttori questo poco importa.

Interessanti sono le riflessioni del Gorilla, che essendo la voce narrante è il protagonista, ma c’è un’occasione in cui “il socio” si lascia andare ad una confessione amarissima ed estremamente triste.

Questo Gorilla, si ritrova sempre nei guai…dopo aver sistemato uno stupratore seriale e averci quasi rimesso la vita, vorrebbe semplicemente stare in vacanza o fare qualche lavoretto semplice, lavoretto che lo porterà a conoscere un mito del cinema, Ernst Borgnine!!!

Tra loro nascerà un rapporto di amicizia che li porterà a scoprirsi e aiutarsi.

I guai gli vengono messi su un bellissimo piatto di nome Stefania Rocca…

Immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, un prete che ripete sempre che questi poveri immigrati hanno tutti alle spalle un passato difficile, una città, Cremona, che cambia sotto i suoi occhi senza che se ne rendesse conto…

Divertente è il trio di amici che i personaggi di Bisio, Bebo Storti e Gigio Alberti, ricompongono, sembra quasi una citazione de “il grande freddo”.

Ricordavano quando insieme erano sessantottini e combattevano per la causa, mentre ora erano, un investigatore privato, un commissario di polizia e un hacker.

Un film da vedere.