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TRAVAUX - LAVORI IN CASA regia di Brigitte Roüan

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janelobster     1 / 10  09/03/2006 10:13:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
pensavo: ma sì, domenica pomeriggio, qualcosa di leggero, una commedia sbarazzina e invece ho assistito a un film imbarazzante.
travaux: un vero travaglio arrivare indenni fino all'ultima inquadratura, anche se è così liberatoria.
il sospetto arriva subito e si moltiplica all'impazzata: 1 che la bouquet sia disperata e abbia diversi mutui da pagare; 2 che la regista sia sua amica o figlia di amici e non le si poteva dire di no; 3 che la regista sia molto ben imparentata col ministro della cultura francese: sennò, come si spiega?
quale inverosimile cifra è stata data a carole per sopportare la vergogna di quei gratuiti e insulsi balletti?
e in quest'indigesto fritto misto spunta anche la tematica sociale ma in un contesto che non ce la fa a contenere lo sforzo intellettualistico di elevare quella che già di per sé commedia non è, ma un pastrocchio sfilacciato, abborracciato, sconclusionato.
si vorrebbe passare dal registro leggero dell'etno-musical surreale al registro alto degli immigrati maltrattati; passare dal sandalo al coturno, così, di punto in bianco. ma la 'credibilità' - già compromessa in partenza - dove va a finire?
così quest'ibrido non fa né divertire né, tantomeno, riflettere e non è credibile né come dramma né come comedie humaine; questo scolastico ed urticante esercizio dell'improvvisazione e degli improvvisati del 'giochiamo a fare un film con quello che c'è senza pretese' ma che pretende moltissimo, invece -far ridere, per esempio - sotto la sua malcelata falsa modestia, e che vorrebbe almodovarar all'ombra della tour eiffel, fa venire voglia di riabilitare Porky's e tutta la saga dei pierini: almeno c'è più onestà e non si fa finta di essere quello che non si è o non si riesce ad essere. non ci sono pretese intellettualistiche o sofismi.
da notare anche la locandina 'da denuncia': hugh grant in primo piano e, sullo sfondo, carole e il suo impresario, quando la didascalia finale dovrebbe recitare: 'e con la non partecipazione di hugh grant' (che se ne guarda bene dal prendervi parte, infatti)
anche il doppiaggio ci mette del suo, ma che famo? stamo a guardà'r capello?
da salvare solo Parigi.
in conclusione, posso dirlo? il film più brutto che abbia mai visto.
i m p e r d o n a b i l e
Invia una mail all'autore del commento Gualty  12/10/2009 02:37:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi è piaciuto il tuo commento.
ma non sono daccordo per nulla.

Di certo è un calderone di stili, tra i quali ti sei scordata i cartoni animati della disney

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ma anche questo è, secondo me, un omaggio al melting pot. Un film sull'immigrazione che sia congelato "nel sandalo" o nel " coturno" puzzerebbe troppo di condiscendenza. Lasciar libero sfogo all'accozzaglia, anche nella direzione, ha accentuato il senso di smarrimento, di interrogativi. Come trovarsi in casa tua con 10 persone di diversa provenienza che cantano in spagnolo.

Questo film non cerca "credibilità" : l'immigrazione l'abbiamo già dipinta a chiare lettere nelle nostre case. Ci sfugge di più la figura del "tenero di cuore", a volte altezzoso, a volte arrogante persino mentre fa beneficienza e che si scontra quasi sempre con problemi intrinseci all'incontro-scontro di popoli. Incomprensioni, priorità diverse, modi diversi d'agire, di reagire, di rapportarsi.

A mio parere viene rappresentato molto bene il genere di persone che sono disposte persino a farsi mettere a soqquadro la casa, ma che sono restie a rapportarsi davvero con le persone e le culture differenti. Vedi lei al corteo di solidarietà, totalmente estraneata. Vedi il rapporto con i suoi "dipendenti", sempre dall'alto della sua compassione-generosità-altezzosità.
Solo verso la fine è disposta a sporcarsi le mani, a cambiarsi i vestiti

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Insomma, è un film grottesco, una favola avvolta attorno alla necessità di innovare ( vedi, lavori in casa) , al bisogno di cambiare e di scambiare. Per non avere crepe. Dal momento che non siamo in una società chiusa, dal momento che strutturalmente la nostra civiltà moderna vuole essere dinamica, dobbiamo saper accettare qualche lampadina rotta e godere delle ventate di freschezza. Aiutando il più possibile. E mi sembra realizzata alquanto bene.
gerardo  31/03/2006 22:19:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh, ma sei teribbile!

(perché non vieni sul forum? dài, che ci facciamo due risate)
scorpion  24/06/2009 16:04:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mai sono stata più d'accordo con un commento!!!Ti aggiungo agli amici!!!GRANDE!!!