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HANS regia di Louis Nero

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Beefheart     6½ / 10  05/05/2007 18:40:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Louis Nero, il David Lynch de'noantri, mette in scena qualcosa che assomiglia al punto di incontro tra cinema e teatro, quasi inarrivable per lentezza e pesantezza, girato in 35 mm, al buio e con budget limitato, per raccontare la kafkiana paranoia schizoide di Hans Schabe, sfortunato ragazzo cresciuto fra genitori deviati e divenuto adulto incubando un delirio degenerativo contro i neri che, secondo lui, vogliono coalizzarsi per fargli mangiare tutti i rifiuti della terra. Soggetto allucinante, rappresentazione idem. Immagini quasi solo cupe ed angoscianti, primissimi piani assurdi e deformanti, inquietanti voci fuori campo di fantomatiche coscienze parlanti, disagio e follia che trasudano da ogni singolo fotogramma. Arrivare in fondo a questo film non è stato facile, nè mi sntirei di ritentare l'impresa, tuttavia credo si debba riconoscergli originalità ed efficacia nel rappresentare la devianza e l'intolleranza della società odierna che può facilmente produrre mostri e vittime; non di meno mi sento di elogiare la convincente prova del protagonista Daniele Savoca nel ruolo di Hans. Particolare anche l'idea di chiamare i medici che l'hanno in cura con i nomi Freud e Jung e di farli impersonare da ragazzi down. Insomma è cinema estremo, assolutamente disturbante e non per tutti. Ma per qualcuno si.