caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

HANS regia di Louis Nero

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
RudyGonzo     1 / 10  28/01/2006 18:39:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L’ultimo “film” di Louis Nero, “Hans”, è il terzo capitolo della trilogia “dedicata al linguaggio cinematografico”. Cosa sia per Nero il “linguaggio cinematografico” resta un vero mistero, che lui stesso non sembra essere riuscito a risolvere. Soprattutto non sembra aver capito che per distruggere un linguaggio bisogna prima averne padronanza. Basterebbe parlargli chiaramente, dirgli gentilmente che il cinema non è esattamente la sua strada, e che certo, avrà altre grandi doti, ma non quella. Invece, siamo ai livelli del peggior epigono di Ed Wood, ma senza la sua sincerità naif. Perché Nero è pieno di sé, presuntuoso, e convinto veramente di essere un “autore”, anzi “Autore”, arrivando ad inserire i titoli dei suoi lavori precedenti in una citazione della Genesi, tanto per sgombrare il campo da equivoci. Aspetto di sentirmi dire da qualche critico in vena di stupire che questa presa in giro, di qualità a dir poco amatoriale, sia in realtà un capolavoro, per avere un quadro completo di quali siano le aberrazioni a cui il “cinema” italiano possa portare, trascinandoci tutti quanti nel baratro più profondo della totale mediocrità.
Imbarazzanti gli attori, tranne Franco Nero ed Eugenio Allegri. Imbarazzante la partecipazione di Silvano Agosti. Imbarazzanti molte delle situazioni che ci vengono proposte nello svolgersi di una trama che definire tale suona quantomeno ottimistico. Imbarazzanti le “musiche” fatte con una tastierina giocattolo. Imbarazzante la “fotografia”, consistente nel piazzare una quarzina a occhio da qualche parte per non avere la scena buia. Imbarazzante affrontare la pazzia con tanta insipienza. Imbarazzante coinvolgere attori down per rappresentazioni grottesche dei padri della psicanalasi. Imbarazzante il nano vestito di raso rosso di lynciana memoria.
La democratizzazione del mezzo introdotta dal digitale assume con operazioni come questa il carattere nefasto di una maledizione, portando le persone di buon senso a ragionamenti reazionari, o a rimpiangere la dignità del Dogma. Leggo in giro che Nero è un giovane regista, ancora immaturo. Si può giustificare una profondità poetica da turba pre-adolescenziale a chi sta per compiere trent’anni, invece di dare il giusto senso negativo al termine “immaturo”? Le opere giovanili di ogni autore, immature per forza di cose, lasciano intravedere il talento e le promesse future. Ma qua non siamo di fronte né a un novello Warhol, né a un piccolo Lynch o Aronofsky, ma nemmeno davanti alla ingenua poesia di un Tonino De Bernardi, o agli intellettualismi di Straub & Huillet, che, piacciano o meno, esprimono qualcos’altro che non sia del mero esibizionismo. E poi, cose come “Hans” intasano il mercato già scarso del cinema indipendente italiano, gli sottraggono risorse, spazio e soldi pubblici (e “Hans” ne ha avuti), e creano confusione negli spettatori meno preparati.
Passati quarant’anni da che Piero Manzoni sintetizzò la nostra epoca nella “***** d’artista”, sono proprio gli artisti che mancano.
tyler  30/01/2006 15:29:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao...per curiosità,quanti anni hai?
Sei del mestiere?
Ottimo commento!
RudyGonzo  30/01/2006 17:26:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie del complimento, ma il merito è di Hans.
Comunque, ho 35 anni e oltre che appassionato cinefilo, sono "quasi" del mestiere.
Ciao
tyler  30/01/2006 18:39:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cavolo,direi che si vede...
Bhè,spero di leggere presto qualche altro tuo commento,magari su qualche film che mi interessa,così vediamo pure se e quanto combaciano le nostre vedute...
Ciao e a presto
RudyGonzo  30/01/2006 19:40:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non vorrei essere stato frainteso. Il mio "quasi" non era ironico.
Non sono esattamente del mestiere, nel senso che (purtroppo) non mi guadagno (ancora) da vivere grazie al cinema, pur avendo un po' di esperienza nel campo, la quale unita alla passione e alla quantità di film visti, penso mi abbiano fatto sviluppare un certo "occhio clinico", come direbbe Totò.
Il caso in questione (Hans) richiedeva a mio avviso un'analisi e una disamina piuttosto articolate: non sarebbe stato sufficiente dire "bello" o "brutto", perchè non avrebbero potuto rendere l'idea nè della mia indignazione nè della piccolezza dell'operazione, direttamente proporzionale alla presunzione del suo fautore. Diciamo che ho cercato di argomentare il più possibile quello che penso, senza cadere nell'errore del giudizio secco.
Ciao e a presto



maremare  31/01/2006 22:52:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bhe rudy, a questo punto devi assolutamente entrare nel Forum e presentarti nell'apposita sezione
maremare  30/01/2006 01:14:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
anche se questo prodotto non l'ho visto (e non lo vedrò) non posso farti che i complimenti per il commento. non sparire, ne voglio leggere altri di commenti tuoi.
ciao
RudyGonzo  30/01/2006 13:22:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio. Ero talmente inca**ato che dovevo per forza produrre qualcosa di buono.
E ti ringrazio anche per l'invito, che accetterò anche per parlare di qualcosa che mi sia piaciuto (almeno per vedere se le endorfine siano in grado di stimolarmi come l'adrenalina).
Ciao
luimai  24/10/2009 16:35:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
beh, vedi, il film è a mio avviso un capolavoro, attesa la difficoltà e complessità dell'argomento. La citazione della Genesi va intesa non come una autoesaltazione dell'autore, ma come richiamo ad un ambito demoniaco anticipato nella Scrittura. Il film è certamente pesante, ma hans è una realtà vivente, e viene rappresentata piuttosto bene nella sua reale pesantezza.
Lo stesso personaggio del film viene rappresentato da Giorgio Gaber nella famosa canzone "L'obeso", che ti suggerirei di ascoltare. Lo ritengo un film fatto bene, rispetto al quale Kafka non c'entra assolutamente nulla, se non vaghi casuali richiami.
dirkdiggler  13/02/2006 19:49:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scommetto che sei dino di 35 anni di torino...vero?