Aletheprince 8½ / 10 09/11/2007 22:11:13 » Rispondi Dalla fannullaggine e superba ilarità del nobile Onofrio del Grillo, all'ignoranza e povertà del buon Gasperino carbonaio, Alberto Sordi disegna la Roma papalina con una delle sue migliori interpretazioni, supportato da una ricostruzione convincente del maestro Monicelli e da superlative "spalle": il fido Ricciotto (interpretato dal bravo Giorgio Gobbi), la mamma babbiona e bigotta, la cugina repressa, lo zio rin********to, la giovane amante burina (e la madre furbastra), l'umile giudìo Aronne Piperno ebanista, il concreto Papa Pio VII (alias Paolo Stoppa), rassegnato dinanzi alla sacrilega invasione napoleonica, ma soprattutto... il fantasmagorico Don Bastiano, interpretato da un brillante Flavio Bucci, gran macchiettista. Mirabile la scena di Bastiano, prete scomunicato, che inveisce, prima del patibolo, contro la folla che assiste all'esecuzione del boia...!
"E ora... anche io posso perdonare a chi mi ha fatto male. In primis, al Papa... che si crede il padrone del cielo. In secundis... a Napuliòne, che si crede il padrone della terra. E per ultimo, al Boia quà!... che si crede il padrone della morte. Ma soprattutto... posso perdonare a voi... figli miei... che non siete padroni di un c.a.z.z.o.!!!!!"
Spassosa la scena del teatro, dove i nostrani "castrati" debbono cedere il passo alle vere femmine!!! Un'impensabile eresia, per quegli anni vissuti dai romani fra sottane di cardinali e dolorosi "pater noster"...! Gustosissimi gli scherzi del marchese: dal vepasiano piazzato davanti all'entrata della bottega, ai paoli bruciacchiati sulla brace e tirati agli accattoni, sino alla sostituzione di se stesso con il carbonaio che ne combina di tutti i colori e scompiglia la tranquilla vita della nobile famiglia del Grillo! Mitica, infine, la partita a carte truccata nella bettola, dove il buon marchese recita il "manifesto" della propria vita, scanzonata e gaudente...