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CRIMES OF THE FUTURE (2022) regia di David Cronenberg

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Thorondir     8 / 10  26/02/2023 00:39:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
È in una Grecia post apocalittica che Cronenberg produce, dirige e ambienta il suo comeback dopo l'accusa a Hollywood di "Maps to the Stars". E tornano anche i temi classici del suo cinema, in particolare quello dei '70 e '80 (e sarebbe superfluo elencarli nuovamente). Temi su cui Cronenberg torna a ragionare in relazione alla contemporaneità e proiettandosi nel futuro: per Cronenberg l'umanità ha ormai imboccato la strada della proliferazione della chirurgia estetica come lenitivo performativo e di accettazione sociale, quella della banalizzazione dell'arte sotto cui tutto si può ricondurre (non a caso diversi personaggi indugiano nel ribadire che ciò che fanno Saul e gli altri "artisti" non è arte) e soprattutto, Cronenberg si proietta in un futuro in cui la mutazione continua del corpo, necessaria per esistere e r-esistere ("il corpo è la realtà") sarà tale che per un processo naturale l'uomo sarà pronto a cibarsi di plastica (d'altronde non lo facciamo già con le microplastiche?)

Per ricordarci però che Cronenberg non è uno qualunque il suo film è privo di qualsiasi rimando alla tecnologia del passato e del futuro: Cronenberg cita se stesso con tutta una serie di oggetti cinematografici che rimandano a suoi lavori del passato. Non cede all'estetica da sci-fi appaga-occhio e semmai rende tutto più sporco, putrido e oscuro (è stato giustamente notato che i colori della fotografia sembrano quelli di un organo morto).

L'umanità che anche se sull'orlo dell'estinzione continua a mutare, ad adattarsi, a sperimentare. Lo sguardo di un regista che riassume e rilancia se stesso (e il finale che richiama e cita Dreyer è allo stesso tempo bellissimo e agghiacciante).