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MACBETH (1948) regia di Orson Welles

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Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi     8½ / 10  30/04/2007 00:04:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una delle tragedie più oscure di Shakespeare diventa forse il più tenebroso film di Welles, in una atmosfera malsana attraversata perennemente da fitte nebbie, e non risulta difficile immaginare cosa rappresentino simbolicamente, dato il tema trattato: l'animo umano, cosi oscuro, cosi fragile, cosi facile alle tentazioni del potere che ci fa perdere senso etico e dignità.
Macbeth è la tragedia dell'Angoscia, sentimento da sempre legato ad un forte senso di colpa che solo a tratti abbandona i due protagonisti, rassicurati dalle enigmatiche parole delle perfide streghe che personificano un fato beffardo e irriverente nei confronti dell'Uomo. Conoscendo Welles, cosi ossessionato da quello che il potere fa alle persone (il potere logora chi ce l'ha) era prevedibile che il suo Macbeth fosse soprattutto un grande uomo roso dai dubbi e dalla sete di potenza, un cattivo ma nobile se mi si passa l'espressione. Ma chi uccide nel sonno, trucida donne e bambini, uccide amici alle spalle non merita l'appellativo di grande, sia pur in senso negativo. Se è vero che Polansky ha cercato di ridurli (lui e la moglie) a dei borghesi piccoli e mediocri, credo che quest'ultimo ritratto psicologico sia più verosimile di quello pensato da Welles (cmq mostruosa la sua performance).

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Dick  01/07/2007 12:32:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Attenzione, mai dire mai in maniera così perentoria. Poi di solto si va a prendere quella strada.
Dick  18/08/2010 04:55:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non era una gufata eh!
Dick  18/08/2010 04:55:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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