agentediviaggi 8½ / 10 30/04/2007 00:04:35 » Rispondi Una delle tragedie più oscure di Shakespeare diventa forse il più tenebroso film di Welles, in una atmosfera malsana attraversata perennemente da fitte nebbie, e non risulta difficile immaginare cosa rappresentino simbolicamente, dato il tema trattato: l'animo umano, cosi oscuro, cosi fragile, cosi facile alle tentazioni del potere che ci fa perdere senso etico e dignità. Macbeth è la tragedia dell'Angoscia, sentimento da sempre legato ad un forte senso di colpa che solo a tratti abbandona i due protagonisti, rassicurati dalle enigmatiche parole delle perfide streghe che personificano un fato beffardo e irriverente nei confronti dell'Uomo. Conoscendo Welles, cosi ossessionato da quello che il potere fa alle persone (il potere logora chi ce l'ha) era prevedibile che il suo Macbeth fosse soprattutto un grande uomo roso dai dubbi e dalla sete di potenza, un cattivo ma nobile se mi si passa l'espressione. Ma chi uccide nel sonno, trucida donne e bambini, uccide amici alle spalle non merita l'appellativo di grande, sia pur in senso negativo. Se è vero che Polansky ha cercato di ridurli (lui e la moglie) a dei borghesi piccoli e mediocri, credo che quest'ultimo ritratto psicologico sia più verosimile di quello pensato da Welles (cmq mostruosa la sua performance).
Passando ad aneddoti più allegri questa tragedia conferma che le donne sono una ehm vera tragedia. Appena subodorano che il marito possa ottenere un aumento di stipendio, una promozione o diventare re di Scozia si fanno prendere da una eccitazione incontenibile e cominciano a rompere le balle finchè il loro uomo non fa quello che dicono loro. Non mi sposerò mai: non sopporterei l'idea che la mia volontà venga condizionata (e pure nel male)da qualcuno dopo che per i primi 25-30 anni è stata gia condizionata dai miei genitori!!
Dick 01/07/2007 12:32:10 » Rispondi Attenzione, mai dire mai in maniera così perentoria. Poi di solto si va a prendere quella strada.
Dick 18/08/2010 04:55:17 » Rispondi Non era una gufata eh!