Giovans91 8½ / 10 20/06/2022 14:45:33 » Rispondi Trentasei anni dopo arriva il sequel, Top Gun: Maverick con dietro la macchina da presa Joseph Kosinski. È un film che vive dell'originale, ne omaggia la struttura, lo spirito. Ma non siamo più negli anni Ottanta, il film si aggiorna, si fa moderno, e ancora una volta consacra Tom Cruise. Se nel 1986 lo aveva portato nell'olimpo delle star, qui lo conferma uno dei corpi attoriali più longevi e resistenti del cinema d'azione. Con l'andare dei decenni il divo si dimostra sempre più atletico. È lo stuntman di sé stesso. La cifra stilistica è ben riconoscibile, ma Kosinski non vuole essere Scott. Ne riprende alcune sequenze, strizza l'occhio ai fan, poi decide di andare oltre. Vola sul fascino dell'incredibile, sceglie di sfrecciare sempre più in alto: i combattimenti, gli addestramenti al limite, le accelerazioni brutali che sfidano la forza di gravità. Tutto il film rappresenta quel ritorno all'umano e ai sentimenti, nonché all'esaltazione del gesto atletico, che Cruise insegue da ormai una carriera intera, capace di utilizzare gli strumenti della nostalgia e del sentimentalismo in modo diretto e sincero, senza trucchi né ruffianeria (anzi, con sincera commozione, la mente va al bellissimo incontro tra Cruise e Val Kilmer, con il suo Iceman a riflettere la reale condizione dell'attore). Top Gun: Maverick non delude, anzi migliora il primo film cult. E' un blockbuster con molto testosterone. Il popcorn movie è servito, l'intrattenimento in chiave hollywoodiana è andato di nuovo a segno. Questa volta la hit è di Lady Gaga, Hold My Hand. Un blockbuster che è già un instant classic, perfettamente in grado di ragionare sui tempi moderni e su quello che verrà.