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SPERIAMO CHE SIA FEMMINA regia di Mario Monicelli

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  12/11/2006 14:46:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sembra celebrare l'epilogo (definitivo?) di un certo modo di fare cinema in Italia, un filo conduttore che ha tonnellate di classe e di stile in piu' rispetto alle pretese - non sempre convincenti - della recente Francesca Comencini.
Puo' non piacere, ma la direzione delle attrici è semplicemente inarrivabile, e lo scontro generazionale tra la De Sio e la madre amareggiata (splendida Liv Ullman) quasi epocale...
poi non manca un tocco di francesismo, come nei personaggi di contorno, dal nonnetto Blair all'irresistibile Hendel che colleziona "nastri di canzoni folk"...
Per Monicelli, l'ultima grande prova di un certo spessore, a cui seguono altri film dimenticabili, ma solo perchè i tempi cambiano e lui non se ne dà pace...
Forse il trionfo inarrestabile del "cinema dei papà" (in tal caso delle madri) che Nanni Moretti da innovatore ha sempre contestato, ma se è l'ultima frontiera qualitativa di un soggetto carissimo al cinema italiano, e non solo, ben venga questa superba prova di ottima referenzialità d'autore