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UNA SQUADRA regia di Domenico Procacci

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Satyr     10 / 10  13/01/2023 11:45:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Avevo aperto questo negozio lì al Fleming, Bertolucci sport, insieme a un paio di amici. In quel momento Adriano frequentava Loredana Bertè. Lei molto amica di Renato Zero, veniva tutti i giorni a trovarci in negozio. Erano gli inizi, di Renato non si sapeva ancora niente. E lui si presentava regolarmente con lo stivale di pitone, Jeans super attillati e camicia a fiori. Loredana invece con i guanti, fisico statuario, maglietta attillata, bellissima. Li vedevo in lontananza e mi dicevo "capirai, questi me mettono in soggezione tutti i clienti". Quindi uscivo fuori, li fermavo all'ingresso del negozio e gli dicevo "ragazzi buongiorno, andiamo al bar a prendere un bel caffè". "Ma veramente noi volevamo…" "no-no andiamo al bar, andiamo al bar". Con Panatta e la Bertè siamo andati a vedere un film, Loredana naturalmente si è presentata con una classica minigonna ascellare. Eravamo in platea a filo della galleria sopra. Stava seduta posando le ginocchia sulla poltrona davanti. Presumo ci fosse una bella vista da sopra. Fine del primo tempo si accendono le luci e nel silenzio assoluto un ragazzo grida "a Panà e grazie ar ***** che non vinci mai" <333

Il lavoro messo in scena da Procacci è una splendida dimostrazione sul come raccontare una storia sportiva spogliandola di tutta la retorica del modello americano.
"Una squadra" è appunto il trionfo dell'antiretorica, dell'ironia e del disincanto; è l'italianità spiegata bene attraverso gli aneddoti e le interviste sovrapposte di 6/7 protagonisti inarrivabili: ego smisurato, amore/odio, rabbia, sacrificio e tanta passione da vivere attraverso un meccanismo narrativo perfetto e irresistibile. Il tutto arricchito da moltissimo materiale di repertorio. Quasi riduttivo parlare solo di impresa sportiva: "Una squadra" è il racconto di un'epoca.

Per me capolavoro imprescindibile.