The bitter end 7½ / 10 23/07/2022 11:41:08 » Rispondi Film allegorico pieno di simbolismi che difficilmente lascia indifferente lo spettatore, nel senso che o lo si ama o si odia. In particolar modo gli ultimi 30-40 minuti li ho trovati onirici, grotteschi, perfino disturbanti per certi versi (con scene che a me hanno ricordato Gozu di Miike, uno dei capisaldi del genere).
Siamo dalle parti di Madre! di Arofonsky insomma, per fare un'analogia filmica più popolare, anche se qui l'intento del regista è decisamente più comprensibile ed è un lungometraggio ben più facile da seguire ed apprezzare senza scervellarsi in interpretazioni complesse o cercare significati reconditi pur rimanendo un film impegnativo e che merita di essere guardato con attenzione.
Un'interpretazione valida credo sia semplicemente la seguente:
Il desiderio della donna di isolarsi nella natura fa nascere l'Uomo Verde, una figura mitologica che rappresenta la rinascita. L'Uomo Verde manifesta il suo senso di colpa e i suoi traumi come i vari uomini interpretati da Rory Kinnear, esternando la sua angoscia e fornendole i mezzi per affrontarla, e quindi rinascere... così la sua serena e felice compostezza quando la sorella incinta la trova alla fine del film.