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THE BATMAN regia di Matt Reeves

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Dom Cobb     6½ / 10  05/04/2024 00:38:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una serie di omicidi sconvolge l'élite di Gotham City alla vigilia delle elezioni del nuovo sindaco. Il vigilante Batman, ancora agli inizi della sua attività, collabora col tenente Gordon per scoprire il responsabile. La pista, tracciata da uno psicopatico noto come l'Enigmista, li fa scavare a fondo nel sottomondo criminale, scoperchiando una trama che coinvolge personalità come il boss Carmine Falcone, il suo braccio destro il Pinguino e l'avvenente Selina Kyle, ovvero Catwoman...
Ricordate quando Batman era divertente? Archiviata la rivoluzione Nolan e la maldestra parentesi Affleck (non certo per colpa dell'attore), per il crociato di Gotham City si volta di nuovo pagina e si apre un altro capitolo alla guida del Matt Reeves di cloverfieldiana memoria, che da allora si è scavato un posto tutto suo nel panorama in quel di Hollywood grazie ai suoi exploit sul Pianeta delle Scimmie. Accolto a braccia aperte da critica e pubblico però, il risultato per quanto mi riguarda soddisfa solo in parte.
Questo "The Batman" contiene tutti gli stilemi tipici di quel genere di film che vuole disperatamente essere preso sul serio: atmosfere seriose, ritmi lenti ai limiti del pachidermico, interpretazioni cronicamente sotto le righe e qua e là monologhi sparsi su questa o quella questione morale che dovrebbe essere teoricamente il fulcro della vicenda. Tutte caratteristiche proprie del regista Reeves, che forse per natura non può fare a meno di dilatare i tempi e azzerare l'umorismo.
Tutte qualità che avevano già appesantito i suoi capitoli sulle scimmie, ma che qui vengono portate all'estremo, complice anche la volontà di emulare il "Se7en" di David Fincher con un impianto da detective movie che pone l'enfasi sull'indagine e su una contorta trama da poliziesco. Intenzioni nobili, e in effetti da un certo punto di vista il gioco regge abbastanza bene per le prime due ore, finché tutto non viene buttato in vacca negli sciatti, interminabili quaranta minuti finali.
In effetti, "The Batman" ha l'aria di due film separati forzatamente fusi insieme e uno funziona molto meglio dell'altro: sono due le sottotrame portate avanti


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e mentre a una viene dato tutto il tempo di svilupparsi a dovere, l'altra, quella che nel materiale promozionale veniva additata come l'attrazione principale (lo scontro con l'Enigmista), viene relegata a un'importanza talmente marginale che il suo prepotente ritorno nel terzo atto è anticlimatico. A quel punto, con materiale a sufficienza per un film a sé stante, il pubblico è già pronto a fare fagotto e invece si scopre che mancano ancora altri tre quarti d'ora.
Non sarebbe un problema se Reeves non calcasse la mano sulle atmosfere seriose a tal punto da renderle lugubri; a Nolan si può criticare molto, ma non che i suoi film siano lenti o carenti di umorismo (anche i suoi Batman avevano battute e momenti spiritosi, per quanto sotto le righe). Qui invece si ha la sensazione di correre nel fango, tutto nel nome del solito iperrealismo impegnato che, tra Bourne, Bond, la Marvel televisiva e adesso anche Batman, francamente inizia un po' a stufare. Persino le scene d'azione, pur girate con relativa competenza, mancano di mordente e non lasciano il segno.


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E ancora più di Nolan c'è un che di fastidiosamente intellettualoide nella generale messinscena, un atteggiamento quasi presuntuoso, come se si stesse parlando di temi più profondi e complessi di quanto non lo siano davvero. Ma in realtà in questo nuovo Batman non c'è niente che non sia già stato affrontato prima, sia nella versione nolaniana che in quella animata. Uno spunto ci sarebbe,


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ma uno spunto da solo non basta a reggere per quasi tre ore, specie con toni così inutilmente prolissi e pesanti. E la monotona, martellante colonna sonora di Michael Giacchino purtroppo non migliora la situazione.
Ma come già detto, per le prime due ore le cose reggono abbastanza bene, il caso è interessante e si segue con una certa curiosità; e il ritmo non soffre dei drastici cali che poi si concentrano maggiormente nel terzo atto, al massimo di qualche evitabile lungaggine.


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Robert Pattinson si rivela un buon Batman, per quel poco che gli si chiede di fare; il suo cavaliere oscuro è diverso dai precedenti, più cupo, ancora preso dai sensi di colpa e sepolto dal trauma infantile dei genitori morti prematuramente. Temo però che dovrò aspettare un altro film per decidere se è anche un buon Bruce Wayne, visto che qui il miliardario è praticamente inesistente, e le rare volte che appare è ridotto a una specie di depresso, pallido zombie.
Intorno a lui si muove un cast pittoresco ma non incisivo quanto dovrebbe, dove tutti fanno un buon lavoro ma nessuno viene approfondito in moto tale da lasciare il segno. L'unico a spiccare è il Pinguino di Colin Farrell, che ruba la scena e sembra uscito da un film del tutto diverso, e forse in qualche momento anche il Falcone di un viscido John Turturro. Paul Dano invece si riduce a interpretare il suo Enigmista come un mix fra il Joker di Heath Ledger e una sua imitazione da parte di un bambino di cinque anni: a volte quasi funziona, ma per lo più sembra solo strano per il gusto di esserlo e fine a sé stesso.


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Ammetto che, nonostante i suoi difetti di struttura, ritmo e durata, "The Batman" ha un suo fascino; incuriosisce e, fino a un certo punto, intriga anche. Inserisce qualche nuova idea valida e gioca con un'estetica ancora più spinta. Come per l'adattamento di un bestseller o una nuova produzione di un'opera di Shakespeare, anche con Batman si possono sperimentare diverse salse e questa a conti fatti non mi è del tutto dispiaciuta, ma solo come esperimento unico.
Piuttosto che un sequel sulla stessa falsariga, preferirei una versione più leggera, dove uno spettatore non lasci la sala con la sensazione di aver appena assistito a dieci funerali di seguito. Una versione che per una volta metta da parte questo realismo esasperato e che soprattutto contenga meglio la durata.
Insomma, Matt Reeves, il messaggio è: i film li sai fare, ma per favore, alleggerisci almeno un po'!