Manticora 8½ / 10 17/03/2022 17:45:40 » Rispondi Questo è un film su Batman, su quello che è, quello che diventerà ma soprattutto sul suo rapporto con GOTHAM. L'uomo pipistrello è nell'interpretazione autistica e sociopatica che ne da Robert Pattison un giovane uomo dominato dalla rabbia, dalla violenza e dall'ossessione di portare avanti la sua vendetta verso la criminalità di Gotham. Perchè qui Gotham non è semplicemente SPORCA E MARCIA come in JOKER, qui la città è letteralmente PUTREFATTA sotto una pioggia insistente e quasi incessante. Una città dove non sembra esistere redenzione, dove la polizia CERCA di prevenire il crimine, ma non riesce neanche a contrastare quello organizzato. Abbiamo il sindaco
corrotto fino al midollo, che praticamente ha una doppia vita, il capo procuratore Savage, anche lui che praticamente protegge la MAFIA, il giudice Colson drogato e corrotto, poliziotti che sono malavitosi che lavorano per la polizia e in tutto questo
Edward N. un tizio qualunque che comincia ad ammazzare non a caso i suddetti perchè HA UN PIANO, o forse no. il fatto che sia un serial killer totalmente disturbato, ma che soprattutto possa essere
il figlio mai riconosciuto di Thomas Wayne e Martha Arkham, quindi in sostanza il FRATELLO di Bruce Wayne.
Ma per arrivare a questo ci vogliono quasi tre ore, che sono volate, perchè Batman deve prima: pestare a sangue una gang che sembra rifarsi al trucco del JOKER. controllare le scene del crimine dell'enigmista, dove nessun indizio può sfuggire alle lenti spettrografiche che indossa. rapportarsi con l'unica persona che conosce la sua identità e lo sostiene, Alfred Pennywort, interpretato in maniera ottima da un Andy Serkins che sa esattamente come caratterizzare il personaggio. Intrattenersi con la malavita di Gotham, tra cui spicca Oswald Coblepot, il Pinguino storpio che rappresenta la trasformazione ASSOLUTA di un Colin Farrell irriconoscibile e per questo PERFETTO. Incontrare una GATTALADRA vulnerabile, affascinante ma anche tanto arrabbiata che vuole rifarsi una vita ma non perdona chi ha ucciso le persone che ama, e qui Zoe Krawitz riesce ad essere credibile nonostante sia uno scricciolo di sensualità e ironia, facendo sparire anche Anne Hathaway nel capitolo finale di Nolan. Inoltre c'è Carmine Falcone, una vecchia conoscenza apparso in Batman Begins, qui impersonato da un inquietante John Turturro, che da SPESSORE al personaggio e non fà rimpiangere Tom Wilkinson. L'unico vero alleato di Batman è ovviamente il Capitano Gordon, interpretato da Jeffrey Wright anche se il suo personaggio è inevitabilmente OSCURATO dagli altri, a dispetto dell'interpretazione più che buona. Comunque la sceneggiatura di Matt Reeves e Peter Craig riscritta completamente dopo il tentativo fallito di Ben Affleck ha il pregio di essere semplice, diretta ma efficace. Un misto di crime-movie, mistery e colpi di scena che ovviamente sanno dove andare a parare. In tutto questo la regia di Reeves è efficace, stilizzata, con un ottimo uso della cupa fotografia di Greig Fraser già visto in DUNE che accentua lo squallore, la degradazione, buio e degenerazione della città di Gotham. La colonna sonora di Michael Gioacchino non arriva alle vette INARRIVABILI di Hans Zimmer ma riesce a sfornare un tema sonoro di Batman dignitoso, anche se l'efficacia di "something in the way" dei Nirvana fa la DIFFERENZA. Insomma si è capito, a me il film è piaciuto, non era facile reinventare l'icona di Batman senza partire dal solito percorso di origini. Reeves ha dimostrato non solo di avere le idee chiare, ma di aver adottato un approccio COMPLETAMENTE DIVERSO. In cui oltretutto il livello di realismo è estremamente più credibile e ponderato perfino dei film di Nolan, e non è poco.