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THE BATMAN regia di Matt Reeves

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marcogiannelli     8 / 10  13/03/2022 12:47:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo il Batman di Burton, dopo i Batman di Schumacher, dopo il Batman di Nolan, dopo il Batman di Zack Snyder, come si può raccontare ancora Batman nel 2022 in epoca moderna?
L'idea di base della produzione è: prendiamo Matt Reeves, uno dei migliori registi di blockbuster dell'ultimo decennio e chiediamogli la giocata del campione.
E il regista ha deciso che il suo Batman sarebbe stato Seven con un tizio vestito da pipistrello. Stessa atmosfera plumbea e cupa, assassino che lascia enigmi, scene del crimine contorte. Impossibile non farci caso, impossibile che non ci sia alcuna citazione.
Sicuramente siamo lontani dal cinecomic classico a cui ci siamo abituati con la Marvel, siamo molto di più in zona Joker. O ancora a "Il silenzio degli Innocenti " di Demme.
Batman qui è inesperto, forse troppo, ma è già diventato terrorizzante. Appena si accende il suo segnale nei cieli di Gotham c'è chi se la fa addosso. Batman è ombra. Però non ha ancora molti gadget, non ha imparato a svolazzare, non si cela sempre nel buio e attacca di sorpresa.
Va in giro in moto, deve bussare per entrare in un night club, agisce da detective sulle scene del crimine.
Sotto la maschera ci sta un Bruce Wayne forse fin troppo tormentato, avrei sfruttato meglio le emozioni di un Pattinson troppo sottotono quando interpreta il miliardario orfano.
I personaggi secondari, personalmente, non mi hanno fatto impazzire. Andy Serkis è un ottimo attore, lo sappiamo, e il suo Alfred mi sembra più giusto di Jeremy Irons, ma non mi ha lasciato quella sensazione alla Michael Caine. Il Pinguino di Colin Farrell è sostanzialmente un gangster più brutto, non ha nulla delle sue caratterizzazioni. Catwoman allo stesso modo è una ragazza con una storia difficile da affrontare che si traveste con una tutina, anche qui manca la caratterizzazione forte, è come se Reeves volesse lasciare tutto quanto più attinente alla realtà, un pò nolaniamente. Se c'è un personaggio che ne ha veramente giovato da questa versione thriller è Gordon, esplorato nella sua incorruttibilità in un mondo corrotto.
E poi c'è il villain. Paul Dano è da sempre che è sinonimo di inquetudine. Il Petroliere, Prisoners, una faccia che non scordi facilmente. Però questa faccia la vediamo pochissimo e funziona, quasi spiace di vederlo spesso mascherato e davvero super perverso ma, a mio avviso, il personaggio aveva una sua dignità anche senza renderlo irriconoscibile. Spero in Barry Keoghan, altro faccetto inquietante.
Di tutta la faccenda mi ha convinto meno il finale, questo piano un pò contorto in cui in realtà Batman, a parte passare da Vendetta a Speranza, ha poco da fare.
Purtroppo alcune lungaggini possono rendere un pò indigesta la pellicola per alcuni, sono 3 ore di film lento, con molti rallenty anche quando non servono. In fase di montaggio andava tagliuzzato un pò per renderlo più snello e fruibile.
Dal punto di vista tecnico ho da ridire solo su alcune scene d'azione un pò troppo caotiche, ma per il resto funziona tutto a 1000, dalla fotografia alla colonna sonora. Davvero particolari le sfocature sugli elementi non a fuoco in scena, scelta che mi ha sorpreso tanto.
Comunque ben venga questo tipo di prodotto.