Mauro@Lanari 4 / 10 05/05/2023 01:16:47 » Rispondi L'incubo americano da una prospettiva borderline (quella d'un ex-pornostar): già visto centinaia di volte (Federico Pontiggia). Il film arranca "stancamente dentro percorsi prevedibili e ormai consumati" (Adriano De Grandis), "l'indagine umana appare superficiale e la ricerca estetica sembra accontentarsi di un oramai usurato immaginario indie" (Raffaele Meale). "Fiacco e inconcludente" (Andrea Chimento), la "Tavola calda" ('27) d'Edward Hopper fra "Lolita" ('55-'62) e "Boogie Nights" ('97). 5 minuti di standing ovation a Cannes: bast'associare la degradata, squallida, periferica marginalità rurale a Trump e il gioco è fatto.