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CANONE INVERSO regia di Ricky Tognazzi

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     7½ / 10  09/09/2006 01:23:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pellicola troppo preziosa, o meglio svolgimento troppo prezioso per poter rischiare anche lontanamente di svelare qualche importante dettaglio. Trasposizione di un romanzo di Paolo Maurensig, a dire il vero cambiata in alcuni tratti, applaudito già all'epoca dell'uscita.
Vi consiglio di sapere il meno possibile di questo film per apprezzarlo di più.

Dico solo che è una storia molto commovente, inserita in un contesto piuttosto importante anche se usato ormai parecchie volte (che attraversa la seconda guerra mondiale, con i vari riferimenti alle discriminazioni contro gli Ebrei e all'Olocausto), che lascia col fiato sospeso e sorprende, perchè la curiosità non scende mai, il tutto si scopre alla fine.

Forse un po' noiosa la parte sentimentale, insomma già vista: il solito poveraccio che riesce a catturare l'amore della ricca donzella, ma è sorprendente l'amicizia fra David e Jeno, un legame diverso che presto si scoprirà molto più forte e solido dell'amicizia, un legame di cui sono stati tenuti per tutto quel tempo all'oscuro.

La regia di Ricky Tognazzi mi è sembrata nella media, senza infamia e senza lode, lo stesso la sua recitazione (sfavorita dall'interpretazione di un personaggio dopotutto secondario e dal modesto spessore del carattere e della personalità); Melanie Thierry, già vista nel ruolo di "ragazza oggetto dell'innamoramento" ne "La leggenda del pianista sull'Oceano", si riconferma stupenda come ragazza e buona come attrice, così anche gli altri, applausi all'irlandese Gabriel Byrne (già visto ed apprezzato in "Spider" e "Il senso di Smilla per la neve"), il più esperto del cast. Neanche Vaughan è di primo pelo. L'eccezione (che d'altronde conferma la regola) è Pappalardo, che per il solo fatto che almeno non è irritante lo perdono (considerando che secondo me non ha nemmeno la voce adatta a fare l'attore). Magnifiche le musiche di Morricone. Per il resto, niente che spicchi in maniera evidente.