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NOPE regia di Jordan Peele

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Thorondir     7½ / 10  19/02/2023 19:04:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A leggere alcuni commenti mi chiedo sempre di più per quale dannato motivo sembra diventato superfluo provare a comprendere l'arte: se non si capisce un film allora diventa "brutto", "noioso": quello che è un problema dello spettatore, che non riesce a comprendere, diventa un problema dell'opera d'arte (che invece semplicemente non è stata capita). Invece di provare a capirlo (e si, costa fatica) meglio dire che è ingarbugliato, confuso e il gioco è fatto.

Per quanto mi riguarda "Nope" è il film più compiuto di Jordan Peele: quello in cui la riflessione cinematografica meglio si connette alla spettacolarità del suo cinema, che potremmo definire quella di un "blockbuster d'autore". La nuvola, lì, ferma, sempre presente anche quando non ce ne accorgiamo è uno dei grandi temi della storia Usa: il razzismo. E non poteva che arrivare dall'alto, quasi a voler ribadire che spesso il razzismo è stato perseguito proprio dall'alto (delle gerarchie di potere) e che quindi viene filmicamente reso molto spesso con delle inquadrature dal basso verso l'alto, improvvise, e che creano quello spaesamento, anche visivo, che in quel momento vivono anche i personaggi. Quello che Peele chiede allo spettatore è l'invito a guardare: noi spettatori che abbiamo sempre concentrato lo sguardo sul cavallo e mai sul fantino afroamericano, ora siamo invitati a guardare il fantino afroamericano (il finale, Daniel Kaluuya che riappare su un cavallo e che indicando sua sorella [ma guardando noi spettatori] indica i suoi occhi, come a dire "guardate" che anche io vi sto guardando).

Quello di Peele è un cinema multi-stratificato, autoriale e spettacolare, per tutti e per pochi, riflessivo e spregiudicato, ma è innanzitutto una lucidissima riflessione sull'atto di guardare il politico (l'alieno-razzismo viene sconfitto quando OJ lo guarda, lo affronta, quando smette di abbassare lo sguardo). Ma è anche riflessione sul filmare il politico (i video che sempre più spesso permettono di immortalare violenze della polizia contro gli afroamericani?) Se non fosse per la ripetitività del tema nella filmografia del regista e per un'eccesso di spettacolarizzazione non propriamente centrata nell'ultima parte del film, per me il voto sarebbe stato anche più alto.