Esistono gli horror intelligenti, fatti con un certo criterio, e quelli caciaroni realizzati alla cazzum di canem, dove latitano l'originalità, la logica e la personalità dei personaggi. E questo ennesimo capitolo di Leatherface (l'immortale) segue i soliti clichè del genere a discapito dell'originalità, della logica e delle capacità intellettive dei personaggi che lo popolano, tanto che a un certo punto sembra seguire l'identico schema degli ultimi HALLOWEEN, dove l'anziana superstite cerca di fare il cùlò al villain ribaltando i ruoli. C'è però da considerare il fattore gore che è piuttosto abbondante e la capacità d'intrattenimento che il regista e lo sceneggiatore riescono a proporre, tentando di coprire qualche fesseria e altrettanti ingenuità che si palesano durante lo sviluppo della trama. In considerazione di ciò credo che stroncarlo pesantemente non avrebbe senso, lo stesso dicasi premiarlo oltremodo con la sufficienza piena, perciò un 5 e mezzo credo sia un voto giusto.