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ARRIVA JOHN DOE regia di Frank Capra

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steven23     8 / 10  17/01/2015 16:03:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film che appare datato per la qualità della pellicola (le immagini sembrano renderlo più vecchio di ulteriori dieci anni) ma che risulta terribilmente attuale per i temi trattati: corruzione, influenza dei mass-media sulle menti delle persone, insomma, problemi con i quali abbiamo a che fare anche oggi.
La differenza importante qui la fa il contesto storico. Siamo praticamente in piena seconda guerra mondiale e la valenza del messaggio che ci vuole mandare Capra se da un lato può essere visto come banale (anzi, diciamo pure che lo è se visto a settant'anni di distanza) dall'altro ha un suo perché, specialmente provando a inquadrarlo attraverso l'ottica di chi quel periodo l'ha vissuto. E poi, ingenuo o meno, personalmente riesco lo stesso a colpirmi allo stesso modo in cui lo hanno fatto quelli contenuti nelle altre pellicole del regista.

Il film in questione non è tra i suoi migliori ma risulta lo stesso splendido e molto intenso, specialmente in un paio di scene. Ovviamente la scena principe è quella del comizio di John Doe rovinato dall'arrivo della polizia e dalla scoperta delle sue bugie, di una intensità e drammaticità davvero senza eguali. L'altra non può essere che quella finale sul tetto del palazzo circondato dalla neve.
Sì, insomma, la regia non è neppure da mettere in discussione, impeccabile come al solito. Allo stesso modo la sceneggiatura di Riskin e la capacità del regista di dirigere gli attori.
E a proposito di questi direi che si va sul sicuro. Nessun nome nuovo tra i protagonisti: viene ripreso Cooper dopo "E' arrivata la felicità" (chi meglio di lui può interpretare l'antieroe per eccellenza? Forse James Stewart?) e ci regala un'altra, convincente interpretazione, forse persino superiore a quella del film precedente; accanto a lui c'è la Stanwjck, diva prediletta da Capra nella sua prima parte di carriera e penalizzata unicamente da un doppiaggio non all'altezza. Non meno intensa l'interpretazione di Arnold, cattivo per eccellenza nelle pellicole Capriane, vedi "Mr Smith va a Washington" oppure "L'eterna illusione", anche se qui non a simili livelli.
Discreti anche i personaggi di contorno nonostante meno incisivi che in altri film dello stesso regista.