caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NITRAM regia di Justin Kurzel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
EddieVedder70     7½ / 10  06/01/2024 15:55:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Regista interessante (già apprezzato nelle sue precedenti opere), questa volta capace di abbandonare gli artifici e gli effetti, per asciugare la narrazione e costruire, romanzandola, una storia credibile su un evento reale così tragico. Quello che accadde può essere recuperato dal web, chi era Martin Bryant, autore del massacro di Port Arthur, può essere raccontato in una docustoria di CrimeInvestigation, non era questo l'intento del regista. Così, partendo dal dato di fatto, Martin diventa "Nitram" e la sua storia è quella di un ragazzo che è una miccia, un innesco pericoloso per la società. Non è cattivo, è stupido. Non rappresenta il male, ma la sua presenza è una minaccia. Lo è per chi gli sta vicino e "nulla" si può fare, Nitram è un ragazzo con dei limiti e rappresenta un pericolo per chiunque (lo sanno bene i suoi genitori). Il mondo è pieno di "Nitram", ma non tutte le micce si innescano, non tutti gli inneschi causano danni; purtroppo Nitram Sì. Film che nulla ha da invidiare ad altri del genere, al più deve molto a opere come "Elephant" e "Dark Night" da cui ne copia la costruzione. Fastidiosissimo Caleb Landry Jones, molto intense le interpretazioni dei genitori e dell'Amica. Per oltre metà film, ho vissuto subendolo un fastidio repulsivo verso il protagonista. Non conoscendo il collegamento con il fatto di cronaca (cioè sapevo della "strage", non sapevo che il film narrava questa storia) mi chiedevo dove potesse andare a parare, poi quando si è manifestato l'interesse di Nitram per le armi è tutto diventato più chiaro ed è salita la tensione. Scoperto a quale fatto si arrivava, la tensione è esplosa come una rivelazione senza sfogo; sensazione che a caldo mi ha stordito, lasciandomi tiepido nel giudizio. Ora a freddo (ultimo film visto nel 2023) riesco a valutarlo per quello che è. Apprezzata la scelta registica di lasciare fuori campo il finale. Questa è la storia di Nitram, non di Martin Bryant, non del massacro di Port Arthur. Consigliatissimo