LaCalamita 10 / 10 19/12/2021 00:32:42 » Rispondi Voto 10. Con Gomorra si chiude un'era per quanto riguarda le serie tv (non solo italiane). Molto molto difficile fare di meglio. Gomorra sfrutta il mezzo cinematografico ai massimi livelli. Impianto scenico stra-ordinario: guardare qualcos'altro subito dopo Gomorra farà sembrare quell'altro prodotto il commissario Rex. La carica emotiva delle scene di Gomorra è impressionante.
Tutti ricorderemo "Doomed to live" dei Mokadelic, tutti ricorderemo Salvatore Conte, così come la magnifica fotografia, di cui hanno chiesto anche negli USA, patria di cinema e serie tv.
Alla oggettiva bellezza estetica aggiungiamo pure la capacità di chiudere con un finale superlativo:
vissuto al cardiopalma, eppure allo stesso tempo -volutamente- scialbo. Per ricordare che l'Immortale apparentemente osannato fino a due puntate fa è...pensate un po'? Un essere umano, uno dei miliardi di esseri umani che passano qualche anno su questa terra.
Il personaggio più figo della serie...è uno stupido come gli altri. Un altro incastrato e ingannato da un complicatissimo gioco folle, che tutti vogliono vincere (ma la vittoria non si raggiunge, è tutto sfumato e fittizio e volatile, come le borse di soldi che si vedono passare dalle mani per tutta la serie), e da cui tutti vogliono scappare il prima possibile. Tutti i personaggi hanno relazioni, a quelle sono attaccati, e sono quelle che li fanno stare bene: ogni personaggio passa la vita promettendo all'amato/a che questo inferno finirà il prima possibile; dopodiché vivranno finalmente una vita felice. Nonostante ciò, continuano a stare dentro quella follia. Ciro dalla prima all'ultima puntata vive giorno per giorno di ansie, dolori, perdite, depressione, incaxxature, solitudine, tormenti, incubi, pianti, sofferenze. E dire che è il più intelligente della banda.
Una chiusura degna della serie, che per certi versi mi ha ricordato la chiusura de I Soprano. Un finale che non cerca la spettacolarizzazione, e proprio per questo diviene spettacolare.
Complimenti agli autori. Questo può tranquillamente considerarsi il lavoro di una vita.