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INIZIO DI PRIMAVERA regia di Yasujiro Ozu

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Invia una mail all'autore del commento emans     8½ / 10  17/04/2024 16:03:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comincio dalla fine.

L'immagine della locandina fotografa un abbraccio finale pieno di significato, un finale capolavoro che spiega tutto il pensiero di Ozu e della sua filmografia. Sullo sfondo un treno che torna alle origini, alla grande citta', e una frase "in poche ore quel treno ci riporterebbe a casa".

Quella "casa" ha rappresentato anche il loro problema di coppia, un matrimonio che forse trattiene l'uomo o la donna senza liberta', cosi come il lavoro metodico e ripetitivo a cui era "obbligato" il protagonista sempre in citta'. Una sorta di "gabbia" sociale.

Tutte quelle camicie bianche che lasciano le loro case all'inizio del film per andare in fabbrica...nessuno si lamenta del proprio lavoro, non è questo che intaressa al regista.
Piuttosto è un discorso piu' generale del Giappone in rinascita dopo la seconda guerra Mondiale a cui lo stesso Ozu ha partecipato da protagonista.
Una falso benessere che viene subito sporcato dal tradimento dell'uomo. Una relazione dove non trapana mai per mezzo secondo un senso d'amore o intimita' ma solo automatismi classici, come se tutto fosse scontato.

In questa freddezza quanto è iconico quel finale dove forse per la prima volta troviamo un "sentimento"...che bello!